«L’onorevole Gianfranco Chiarelli può dettare ordini nella sua Martina Franca, non a Manduria; e se decide di togliere l’appoggio al nostro candidato sindaco, noi andremo avanti da soli». Franco Bruto, già vicecoordinatore Messapico del partito di Salvini, risponde così ai rilievi mossi dal referente provinciale e numero due della Lega in Puglia, a cui non è piaciuto l’endorsement della coalizione di centrodestra manduriana nei confronti dell’ex sindaco di Manduria, Antonio Calò, definito «padre nobile» e «guida esperta per il raggiungimento degli obiettivi». Come non gli era parso corretto il contenuto di un comunicato stampa diffuso dalla stessa compagine in cui si dichiarava l’appoggio delle sei liste civiche al consigliere regionale uscente di Forza Italia, Luigi Morgante.
«Se gli amici manduriani della Lega vogliono seguirci è bene, altrimenti il cammino a sostegno del nostro candidato sindaco, Dario Duggento, è già tracciato; stiamo lavorando in perfetta sintonia e stiamo completando le liste che presenteremo a breve», replica Bruto che non ha mai perdonato all’onorevole Chiarelli la sua espromissione dal partito. «Non è stato leale con me – dice – perché quando ero vicesegretario della Lega a Manduria, ho scoperto dalla stampa che ero stato sostituito». L’imprenditore Bruto era stato nominato dirigente del partito assieme all’avvocato Nicola Moscogiuri entrambi sostituiti «in corso d’opera» - quando cioè le trattative per aderire alla candidatura a sindaco di Duggento erano già avviate -, dagli attuali referenti, Francesco Ferretti e Cinzia Filotico. «Io personalmente avevo già investito delle risorse, anche economiche, per far crescere il partito a Manduria – dice ancora Bruto – ma l’onorevole Chiarelli non è stato corretto nei nostri confronti».
Il malessere del vicesegretario regionale della Lega, si è trasferito anche localmente dove è in atto un intenso dibattito interno il cui esito potrebbe essere quello di mettere in discussione l’alleanza con il resto del gruppo. Questo anche forti di un evidente entusiasmo presente all’interno del gruppo che sabato sera ha incassato circa seicento firme di cittadini che si sono fermati allo stand allestito sulla piazza principale di San Pietro in Bevagna. Non è da escludere quindi che i salviniani manduriani possano decidere di correre da soli per le amministrative comunali lavorando per le regionali solo per i propri candidati di Bandiera. Come non è da escludere un possibile ingresso della Lega nell’altra coalizione di centrodestra nata attorno alla candidatura a sindaco dell’avvocato Lorenzo Bullo che conterebbe così sull’appoggio di otto liste tra cui Fratelli d’Italia, Forza Italia, Puglia Popolare, Movimento Idea, Movimento Tutti insieme per Manduria, Movimento Sud in testa, la lista del sindaco e quella dei leghisti. Al centrodestra capitanato dal consigliere uscente Morgante e dall’ex sindaco Calò, con il candidato sindaco Duggento, resterebbero sei liste tutte civiche: «Azione Messapica» che esprime il candidato sindaco, «Manduria nel Cuore», «Manduria Civica», «Manduria Libera», «Manduria 4.0» e «Forza Manduria».
Nazareno Dinoi
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