
Il consigliere comunale della maggioranza, Agostino Capogrosso, ha deciso di rinunciare all’incarico di Responsabile del servizio prevenzione e protezione del comune di Manduria ottenuto grazie ad un regolare avviso pubblico che si è aggiudicato con un’offerta vantaggiosa rispetto ad altri concorrenti.
Tale incarico, a cui l’ingegnere Capogrosso aveva ambito presentando domanda quando era stato già proclamato consigliere comunale eletto in una lista d’appoggio al sindaco Gregorio Pecoraro, aveva suscitato perplessità in alcuni componenti della minoranza (Breccia e il gruppo Progressista) che lo ritenevano incompatibile con la carica elettiva. Su questo sono orientati anche molti manduriani che sui social hanno classificato il gesto come un atto di arroganza.
Non la vedono così i colleghi dello stesso gruppo “Città Più” firmatari di un documento in cui si dava solidarietà e piena fiducia all’ingegnere ritenendolo nel diritto di portare avanti l’incarico che si era legittimamente aggiudicato per un compenso di 350 euro lordi al mese per tre anni.
Incarico a cui Capogrosso ha deciso di rinunciare non perché incompatibile, sostiene, ma per «disinnescare l’inaspettata ed infondata attenzione che i social hanno riservato alla questione», scegliendo così «la strada della serenità personale, professionale e politica».
Consultando alcuni pareri della Corte Costituzionale e forte del via libera che avrebbero espresso sia l’ufficio legale che la segretaria generale del Comune a cui il responsabile dell’Area tecnica si era rivolto per dirimere il dubbio di incompatibilità, l’ingegnere Capogrosso spiega così la presunta compatibilità dei due ruoli di amministratore comunale e consulente dello stesso comune.
«Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, in un’azienda e, nel caso specifico, in un Ente Pubblico … è un consulente tecnico, senza poteri decisionali o di spesa, di supporto alla figura del Datore di Lavoro nelle scelte in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ad esclusiva tutela dei dipendenti. Nell’Ente pubblico – prosegue -, il datore di lavoro è il dirigente “al quale spettano i poteri di gestione”, e che individua l’RSPP con i criteri e le modalità che ritiene più opportuni, anche, semplicemente, sulla base di un rapporto intuitu personae (fiduciario), senza cioè, necessariamente, passare attraverso un bando pubblico, dal momento che siamo in presenza di un obbligo (per il datore di lavoro/dirigente) non delegabile (ex art. 17 D. Lgs 81/08), il cui inadempimento costituisce reato penale».
E ancora. «Nel caso specifico dell'incarico di RSPP non vi è alcun modo affinché possa configurarsi un conflitto d'interessi o, addirittura, una compromissione dell'imparzialità dell'azione amministrativa nell'esercizio di questa funzione, in quanto l'attività dell'RSPP e l'attività posta in essere dal datore di lavoro non sono materia di competenza consiliare poiché non rientranti nell'art. 42 del TUEL. Trattasi quindi, di un ruolo di natura meramente consulenziale il cui rapporto non è diretto con l'Ente (Amministrazione o Sindaco), ma con il solo Datore di Lavoro che, pertanto, resta unico responsabile dell'attività in quanto unico detentore di autonomi poteri di decisione, di spesa e di garanzia».
Abbandonando quindi l’incarico (che l’ingegnere, fa sapere, avrebbe svolto anche gratuitamente), Capogrosso annuncia così che «continuerò ad espletare il mio ruolo politico, nel rispetto assoluto del mandato ricevuto dai miei elettori, continuando a lavorare con passione per il bene comune».
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11 commenti
Manduriano
mer 30 dicembre 2020 07:58 rispondi a MandurianoPrima figura di m..... di Pecoraro!!! Siamo ancora all'inizio. Scelta libera dell'interessato o scelta pilotata? Il dubbio, legittimo, c'è!!! Comunque caro Capogrosso Agostino ti fa onore hai fatto benissimo, più per la tua persona e non per Pecoraro. Io avrei fatto uguale, anzi non avrei dato proprio modo di tutto questo; tuttavia meglio tardi che mai....!!!
Vincenzo
mer 30 dicembre 2020 05:48 rispondi a VincenzoD. Lgs. n. 267/2000 – T.U. degli Enti Locali - Art. 63 Incompatibilità A seguito dell’affidamento dell’incarico di R.S.P.P., per espressa applicazione del dettato normativo, il Consigliere comunale, avrebbe dovuto essere dichiarato decaduto dal ruolo di Consigliere, a meno che lo stesso non avesse ritenuto di assicurare la prestazione professionale a titolo assolutamente gratuito. Questa si che sarebbe stata una proficua soluzione. Gli interessi della cosa pubblica anteposti a quelli privati. Il consigliere, giacché si è espresso in questi termini, ha il diritto di far valere la sua volontà.
Francesco
mer 30 dicembre 2020 04:27 rispondi a FrancescoCome minimo
Domenico
mer 30 dicembre 2020 02:03 rispondi a DomenicoCerto: eliminato il motivo del contendere, ogni replica risulta inutile, anche se qualche sprovveduto e astioso giurista e comentatore di ogni ora, sportivamente, fregandosene della figura, penserà di aver vinto la partita a tavolino, col ritiro della squadra...
Andrea Dinoi
mer 30 dicembre 2020 02:03 rispondi a Andrea DinoiÈ meglio l'affarone economico che la carica politica. Il fine giustifica i mezzi
Realtà
mer 30 dicembre 2020 01:22 rispondi a RealtàMe basta con questi incarichi FIDUCIARI. Sapete cosa é il Merito?
Giovanni Cazzato
mer 30 dicembre 2020 12:44 rispondi a Giovanni CazzatoCosa vuol dire questo articolo quando afferma che il Capogrosso si è aggiudicato l'incarico con "una offerta vantaggiosa rispetto ad altri concorrenti"? Vantaggiosa per chi? Per lui o per l'amministrazione? quanto ad ambiguità non si scherza. Una cosiderazione a latere. adesso i social decidono cosa è giusto e cosa no. Una volta c'erano i partiti, le forze sociali e i corpi intermedi, (sindacati, associazioni, movimenti organizzati), adesso sono i leoni da tastiera anonimi e spesso violenti e consapevoli della loro ignoranza. Basterebbe dare loro il peso che meritano e non dargli voce.
Domenico
gio 31 dicembre 2020 05:56 rispondi a DomenicoSicuramente conoscerà la storia di Pasquino a Roma; ha ispirato film e rappresentazioni teatrali ma, se non la conoscesse Wikipedia, dizionario antologico che sicuramente disprezzerà, vincerà il suo snobismo alla parola "pasquinate". Apprezzo la sua conclusione: ignori! Non tenti di denigrare o censurare ciò che le è sgadito.
Marco
ven 1 gennaio 2021 06:57 rispondi a MarcoErgo lei ha letto su Wikipedia questo argomento e mi viene il dubbio che sempre lei che sembra saccente si accultura su Wikipedia...?????
DEMETRIO SAMMARCO
mer 30 dicembre 2020 09:46 rispondi a DEMETRIO SAMMARCOBeh gli "esperti" commentatori politici e i "giuristi" dell'ultima ora non hanno rimediato una bella figura.
cittadino
mer 30 dicembre 2020 03:29 rispondi a cittadinoGiri, il binocolo, lo sta usando dal lato sbagliato