«Cominciano le rappresaglie contro la raccolta firme». Con questo post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo «Manduria Noscia», il leader del movimento, Cosimo Breccia ha disvelato un episodio dal significato preoccupante perché lederebbe, se vero, l’esercizio di ogni cittadino ad esprimere pacificamente un proprio dissenso nei confronti di chi lo amministra. Sarebbe accaduto che un foglio con le firme di alcuni cittadini che si trovava in un bar di Manduria, sarebbe stato fotografato dai vigili urbani. Non solo. Gli agenti di polizia locale avrebbero identificato le persone presenti avvertendo il proprietario di aver fatto nel suo locale qualcosa di illegale.
L’episodio, gravissimo per come è stato raccontato e riportato nero su bianco su una denuncia presentata ai carabinieri, non è stato preso bene dai promotori della petizione intenzionati a denunciare l’accaduto alle forze dell’odine e per conoscenza al prefetto di Taranto.
Non si comprende su quali presupposti si siano mossi i vigili urbani né se l’operazione sia stata decisa in proprio o se sia stata suggerita da qualcuno. In effetti l’unica infrazione commessa da chi ha promosso l’iniziativa (infrazione, non “reato”), sarebbe la mancata comunicazione della raccolta firme al commissariato di polizia. Una mancanza, sanzionabile con una multa, che non può comunque interrompere l’iniziativa né inibirne il proseguimento con lo spauracchio del reato penale o, ancora peggio, con la schedatura o violazione della privacy dei cittadini che hanno firmato la petizione attraverso l’acquisizione fotografica del foglio «incriminato».
Appare pertanto spropositata la reazione dei vigili urbani e mai verificatasi in passato. Non si ricordano infatti episodi simili nelle precedenti petizioni organizzate da partiti e movimenti manduriani. La più recente raccolta firme che si ricordi è quella organizzata a febbraio scorso dalla Lega manduriana per dire No al processo al ministro Matteo Salvini. In precedenza quelle promosse dai progressisti di «Manduria Lab» contro i cattivi odori, quella per la viabilità e la sicurezza e nonni vigili; ancora prima la petizione della federazione della sinistra per il ripristino dell’articolo 18; quella dei Verdi per chiedere un’indagine epidemiologica e la stessa organizzata dal gruppo di Breccia per sfiduciare l’ex amministrazione prima di essere sciolta per mafia.
I motivi per i quali si chiede di firmare la sfiducia popolare dei tre commissari Vittorio Saladino, Luigi Scipioni e Luigi Cagnazzo, inviati da Ministero per amministrare il comune dopo lo scioglimento per mafia, riguardano l’insoddisfazione per come si sta amministrando la città, dal fallimento sulla Fiera Pessima, alle scelte sul depuratore, sulla discarica, sulla mancata trasparenza sui rimborsi, sugli incarichi ai dirigenti e così via.
Nazareno Dinoi
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1 commento
Alessandro
gio 21 febbraio 2019 09:39 rispondi a AlessandroMha... Siamo arrivati ora ad ostacolare la volontà popolare...io sono stanco di tutto come credo tutta Manduria e stanca... Adesso BASTA