Sono più di dieci le ditte che hanno già ricevuto l’invito a partecipare alla gara per l’allestimento e gestione della Fiera Pessima 2019. Sono tutte quelle iscritte alla Centrale Unica di committenza dell’area merceologica “Progettazione e allestimento fiere e mostre”. Le buste con l’offerta amministrativa e tecnica ed economica dovranno essere trasmesse telematicamente entro le ore 10 di lunedì prossimo, 11 febbraio.
Due ore dopo è prevista la prima seduta pubblica che si terrà nella sala consiliare del comune di Manduria nel corso della quale si saprà quali e quante imprese sono interessate alla gara. Contestualmente si apriranno le buste tecniche e in seguito, tra quelle ammesse, le relative offerte economiche. Se tutto dovesse scorrere liscio, entro il 15 febbraio si potrebbe procedere all’aggiudicazione dell’impresa che dovrà fare molto in fretta per rispettare l’impegno dell’inaugurazione prevista per il 7 marzo. Tre settimane di tempo (salvo imprevisti) per fare tutto: pubblicizzare l’evento secondo i canali e modi stabiliti nel capitolato, contrarre i contratti con gli espositori, presentare le garanzie fidejussorie, allestire 1900 metri quadrati di capannoni, ottenere le autorizzazioni, reperire e addestrare il personale e organizzare il taglio del nastro.
Le imprese: “ma chi vuoi che partecipi alla gara?”
Tra gli addetti ai lavori c’è molto scetticismo circa la riuscita della gara per la Pessima. Troppo poco tempo a disposizione per organizzarla ma anche mancanza di convenienza economica renderebbero troppo alto il rischio d’impresa. «Solo un pazzo rischierebbe», aveva dichiarato in proposito Enea Fanelli, rappresentante della «Japigia», società manduriana già gestore di precedenti edizioni della campionaria. Anche Giuseppe Chiusolo, imprenditore campano più volte affidatario di gara, ha espresso il proprio rifiuto ad una eventuale affidamento. Chiusolo, che nei giorni scorsi è stato ricevuto dall’amministrazione straordinaria del Comune, aveva offerto la sua disponibilità a gestire l’edizione 2019 ma ad una condizione: l’affidamento ufficiale entro il 20 gennaio. «Ora è troppo tardi, ognuno di noi – dice Chiusolo – ha altri impegni da rispettare altrove».
Antonio Dinoi
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