A Sabrina Misseri sono stati riconosciuti 495 giorni di liberazione anticipata. La liberazione anticipata è uno strumento giuridico di natura premiale, previsto all’art. 54 dell’Ordinamento penitenziario: consiste in una “una detrazione di quarantacinque giorni per ogni singolo semestre di pena scontata” ed è concessa “al condannato a pena detentiva che abbia dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione”, allo scopo del riconoscimento di tale partecipazione e del suo più efficace reinserimento nella società.
Il presupposto sostanziale della liberazione anticipata è, quindi, il riconoscimento della partecipazione del soggetto all’opera di rieducazione: funzione principale dell’istituto è, quindi, quella di gratificare un comportamento dell’interessato. Secondo il magistrato di Sorveglianza Sabrina sarebbe meritevole del beneficio proprio perché avrebbe dato prova di “attiva partecipazione all’opera di rieducazione” e si sarebbe mostrata “collaborativa e disponibile al dialogo” conseguendo il diploma di scuola superiore e partecipando a progetti di rieducazione. I detenuti condannati all’ergastolo (al “fine pena mai”), pur potendo ottenere questo beneficio, non possono materialmente usufruirne proprio in ragione della perpetuità della pena.
Tuttavia, i condannati all’ergastolo godono della cd. “presunzione di avvenuta espiazione della pena”: in sostanza, i giorni di liberazione anticipata si considerano come pena espiata per poter chiedere di essere ammessi ad alcuni benefici quali i permessi premio, la semilibertà e la liberazione condizionale. Ai sensi dell’art. 54, quarto comma, dell’Ordinamento Penitenziario, agli effetti del computo di pena che occorre aver espiato per essere ammessi ai benefici dei permessi premio, della semilibertà e della liberazione condizionale, la parte di pena detratta con la liberazione anticipata, si considera come scontata e questo principio si applica anche ai condannati all’ergastolo come Sabrina Misseri.
Daniele Bocciolini, avvocato
Articolo apparso su velvetgossip.it
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