Quello che temevano gli addetti ai lavori è avvenuto: il comune di Maruggio, da cui dipende il futuro dell’Ufficio del giudice di pace a Manduria, non si è presentato all’incontro tra i sindaci dei quattro comuni consorziati, Sava, Avetrana, Manduria e Maruggio, convocato per l’altro ieri dai commissari straordinari della città Messapica. All’ordine del giorno della riunione voluta dall’Associazione Forense Messapica, c’era il prossimo pensionamento del cancelliere facente funzioni, Tonino Filomena, alle dipendenze, ancora per qualche settimana, dell’ente comunale maruggese.
Secondo gli accordi sottoscritti dai sindaci consorziati, ogni comune deve distaccare un proprio dipendente del ruolo amministrativo per impiegarlo nell’ufficio di giudicatura che ha sede a Manduria, comune capofila, che oltre a fornire una unità lavorativa, si fa carico dell’affitto dei locali. Al vuoto che si creerà nell’organico, dovrà provvedere il comune di Maruggio che ieri, appunto, ha disertato il confronto. Si sono invece presentati i sindaci di Sava, Dario Iaia, quello di Avetrana, Antonio Minò e i commissari straordinari di Manduria. Presente anche una delegazione dell’Associazione forense composta dagli avvocati Antonio Casto, Davide Parlatano e Dario Duggento. I convenuti, dopo aver preso atto dell’assenza del quarto «socio», hanno deciso di inviare una nota al sindaco assente, Alfredo Longo, chiedendogli se intende ancora onorare gli accordi con la disponibilità di una figura che sostituisca il cancelliere Filomena. Il venir meno del quarto componente, metterà in discussione la prosecuzione dell’Ufficio del giudice di pace a meno che uno dei tre comuni restanti non decida di raddoppiare l’impegno sottraendo dal proprio organico un’altra figura di livello equivalente a quello del cancelliere prossimo alla pensione.
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