Nessuna indulgenza dal Tribunale per i minorenni di Taranto per gli imputati coinvolti nell’inchiesta nata dalla morte di Antonio Cosimo Stano, il 66enne la cui morte, secondo l’accusa, sarebbe dipesa dalle violenze fisiche e psicologiche subite dal branco. Dopo il rifiuto alla richiesta di alcune famiglie di poter avere a casa, in questo periodo di distanziamento sociale, i propri figli affidati alle comunità di recupero, ieri i giudici del minorile hanno respinto la domanda di due genitori che chiedevano di trascorre e festeggiare a casa il compleanno del figlio.
L’stanza presentata dagli avvocati Alessandro Cavallo e Franz Pesare è stata respinta con una motivazione legata proprio all’emergenza coronavirus. «Si esprime parere contrario – si legge nella risposta del giudice – anche per l’attuale situazione sanitaria che sconsiglia spostamenti non necessari». Il minore in questione che compirà gli anni nei prossimi giorni, sta scontando due anni e tre mesi di affidamento in prova ai servizi sociali in cambio della cancellazione del reato. Il non superamento della prova farebbe riaprire il processo a suo carico attualmente sospeso.
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