Venerdì, 29 Marzo 2024

Giudiziaria

Nessuno degli «orfanelli» coinvolti nell’inchiesta nata dalla morte di Antonio Cosimo Stano, il 66enne manduriano vittima di bullismo, tornerà in carcere, né subirà un processo

Caso Stano, così ora i bulli faranno i bravi

Bulli Bulli | © Google

Nessuno degli «orfanelli» coinvolti nell’inchiesta nata dalla morte di Antonio Cosimo Stano, il 66enne manduriano vittima di bullismo, tornerà in carcere, né subirà un processo. Per gli undici alla sbarra ieri (altri due avevano già ottenuto la stessa opportunità), il presidente del Tribunale dei minorenni di Taranto, Bina Santella, ha accolto la richiesta della difesa e del pubblico ministero, Pina Montanaro, procuratore della Repubblica dei minorenni, di sospensione del processo con la messa alla prova dei servizi sociali per periodi che vanno dai due anni e quattro mesi ai tre anni. Al termine del periodo di sospensione, in caso di esito positivo della prova il reato si cancella.

Il giudice può revocare anticipatamente la misura e riprendere il processo sino alla sentenza, per grave e reiterata trasgressione del programma di trattamento o delle prescrizioni. L’opportunità di ripagare il danno con lavori di pubblica utilità, è stata accordata anche all’unico minorenne contro cui si era opposta la pubblica accusa per il suo comportamento particolarmente violento. Si tratta del protagonista del video che riprende il disabile, accerchiato dal branco, mentre viene ingannato dal diciassettenne che finge di chiedere la pace con una stretta di mano che si trasforma in un violento ceffone in pieno volto. Una scena, questa, con lo sguardo terrorizzato di Stano difficile da dimenticare, diventata simbolo della ferocia del gruppo.

Non è stato facile per il suo avvocato, Davide Parlatano, convincere la giudice a concedere anche al suo assistito la stessa opportunità offerta agli altri. Il legale ha depositato una memoria in cui, pur rilevando la gravità del reato, puntava sulla utilità della messa alla prova per indurre nel giovane (che avrebbe già iniziato il percorso di revisione critica), positivi cambiamenti. Opportunità concessa, alla fine, seppure con il massimo del periodo di prova previsto, pari a tre anni. Molto soddisfatti gli imputati, le rispettive famiglie e il folto collegio difensivo composto dai penalisti Antonio Carbone, Franz Pesare, Davide Parlatano, Armando Pasanisi, Cosimo Micera, Nicola Marseglia, Lorenzo Bullo, Daniele Capogrosso, Antonio Liagi, Fabrizio Lamanna.

Ora l’attenzione si sposta sui tre maggiorenni Gregorio Lamusta, Antonio Spadavecchia e Vincenzo Mazza, tutti di Manduria, imputati per gli stessi reati (il più grave, quello della morte che fa seguito alla tortura, prevede una pena sino a trent’anni di reclusione). Per loro si dovrà attendere l’udienza del 4 marzo nel corso della quale si conoscerà la nuova perizia richiesta dal gup del Tribunale di Taranto, Vilma Gilli, per conoscere le cause di morte di Stano. Una decisione necessaria per dirimere i contrasti emersi in due precedenti perizie, quella del perito della procura e l’altra dei consulenti della difesa. Per la prima, realizzata dalla medico legale Liliana Innamorato, la morte del sessantaseienne sarebbe stata la concausa delle torture inflitte dai bulli; per i due specialisti, Rosario Sacco, professore di chirurgia romano e Massimo Brunetti, medico legale che ha partecipato all’autopsia, la causa dell’ulcera sarebbe legata ad altri fattori tra cui l’assunzione di farmaci o altre cause comunque non legate alle violenze subite.

Nazareno Dinoi

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

4 commenti

  • Ros ros
    gio 30 luglio 2020 03:06 rispondi a Ros ros

    Folto collegio difensivo! Cosa non si fa per soldi anche assumere la difesa di simili squallori umani.

  • Calò piera
    ven 31 gennaio 2020 01:42 rispondi a Calò piera

    Magari li premiano pure con un assegno per il lavoro che hanno fatto a bullizare e fatto morire un disabile ????

  • giorgio sardelli
    mer 29 gennaio 2020 02:05 rispondi a giorgio sardelli

    da domani i presunti bulli autorizzati a fare di peggio tanto !!!!!!!!!

  • Maria
    mer 29 gennaio 2020 08:43 rispondi a Maria

    Sempre peggio,che schifo

Tutte le news
La Redazione - gio 28 marzo

Aveva ragione Domenico Sammarco del Pd: senza validi motivi, il presidente del Consiglio non può portare proposte di delibere ...

Tutte le news
La Redazione - gio 28 marzo

Sarà presentato domani, venerdì 29 marzo, nella libreria Mondadori Bookstore in via Corso XX Settembre a Manduria, il libro dell’endocrinologa ...

Tutte le news
La Redazione - gio 28 marzo

La fatturazione elettronica ha segnato una rivoluzione significativa nel panorama amministrativo e contabile delle aziende ...

Tutte le news
La Redazione - mer 27 marzo

Il comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Manduria, maggiore Domenico Pirrò, è stato insignito con ...

Tutte le news
La Redazione - mer 27 marzo

Il manduriano Luigi Morgante, già consigliere regionale ed attuale vice presidente nazionale e coordinatore ...

Confermata la condanna dei pastori manduriani che impedivano con la violenza l’uso dei pesticidi
La Redazione - sab 13 gennaio

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di tre fratelli manduriani di 48, 56 e 59 anni, di professione allevatori di bestiame, finiti sotto processo e condannati con l’accusa di estorsione ...

Il tribunale ordina nuovamente al comune di garantire a Ludo il diritto allo studio
La Redazione - mer 17 gennaio

Per la terza volta in tre anni il comune di Manduria, capofila dei sette comuni del servizio di ambito socio sanitario, è costretto da un giudice a garantire l’assistenza specialistica e quindi il diritto ...

Falsi diplomi di Oss, altra condanna per i manduriani sotto processo
La Redazione - ven 19 gennaio

Altre tre condanne per i falsi attestati di Operatore socio sanitario organizzati dall’Istituto Giacomo Leopardi gestito da manduriani accusati in vari procedimenti di aver organizzato corsi di formazione ingannando numerosissime ...