Martedì, 15 Luglio 2025

Giudiziaria

Assistito ieri dagli avvocati difensori, Lorenzo Bullo e Fabio Falco, il ventiseienne ha ammesso davanti al gup Rita Romano i fatti contestati

“Il fucile da sub era scarico” e torna libero dopo 2 giorni

Palazzo di giustizia Taranto Palazzo di giustizia Taranto Palazzo di giustizia Taranto | © La Voce di Manduria

È tornato in libertà dopo solo due giorni di reclusione il 26enne manduriano, L. F., arrestato lunedì scorso, 23 dicembre con l’accusa di aver aggredito gli agenti di polizia del locale commissariato che erano andati a casa per una perquisizione domiciliare. Nel corso delle operazioni, il pregiudicato aveva brandito un fucile da pesca prima puntandolo contro i poliziotti e poi utilizzandolo come un bastone pronto a colpirli. Inoltre si era rivolto agli agenti in questi termini: «con me ce l’avete, non vi basta quello che mi avete sequestrato l’altro giorno, vi faccio sparire dalla faccia della terra».

Assistito ieri dagli avvocati difensori, Lorenzo Bullo e Fabio Falco, il ventiseienne ha ammesso davanti al gup Rita Romano i fatti contestati specificando però che il fucile da sub non era carico. Tale circostanza non era stata nemmeno descritta dalle forze dell’ordine che nel loro rapporto non avevano specificato se il fucile fosse stato armato di fiocina o meno.

La gup ha inoltre ritenuto non sufficiente, per contestare il reato di ricettazione, la presenza di diverso materiale elettrico ed altre attrezzature di dubbia provenienza trovate nella cantina. E’ caduto quindi il presupposto per l’applicazione di una misura cautelare con riferimento al delitto di ricettazione. «All’interno della cantina – scrive la gup nel provvedimento - sono stati rinvenuti attrezzature e materiali vari in ordine ai quali può, in assenza di altri dati che ne confermino la illecita origine, ipotizzarsi, al più, il sospetto della loro provenienza da reato, evincibile soltanto dal numero di beni rinvenuti».

Al termine dell’udienza di convalida, la giudice ha disposto la liberazione immediata del manduriano contestandogli i reati di resistenza e lesione a pubblico ufficiale. In alternativa alla detenzione, dovrà rispettare solo l’obbligo di firma e la comunicazione ai carabinieri di eventuali cambia di residenza.

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