Saranno quasi tutti a casa per il Natale i minorenni coinvolti nell’inchiesta nata dalla morte del pensionato disabile manduriano, Antonio Cosimo Stano, deceduto dopo 18 giorni di agonia nell’ospedale di Manduria dove era stato ricoverato per un’ulcera gastrica sanguinante dovuta, secondo l’accusa, alle continue violenze psicologiche e fisiche da parte del branco. Dal Tribunale dei minorenni stanno continuando ad arrivare con esito positivo le istanze di permesso presentate dagli avvocati che difendono i dieci minori affidati ad altrettante comunità di recupero. Tra oggi e lunedì prossimo tutti i permessi speciali saranno notificati ai legali che potranno così dare la bella notizia ai genitori degli imputati per i quali la pubblica accusa rappresentata dal procuratore capo della procura dei minori, Pina Montanaro, ha chiesto l’affidamento in prova. Questa possibilità che ha sospeso il processo con il rito abbreviato e offre l’opportunità agli imputati, in caso di superamento della prova, di estinguere i reati a loro carico, è stato l’elemento principale che ha spinto i difensori a chiedere ed ottenere il permesso natalizio contro cui si era invece opposto il pubblico ministero Montanaro.
Gli imputati arriveranno a casa alle 9 del 25 e resteranno per tutto il giorno di Natale per poi rientrare nelle proprie comunità alloggio. Ad alcuni è stato concesso anche il pernotto e la partenza il 26 dicembre. Naturalmente non si potranno allontanare per tutto il tempo.
L’unico a non godere del permesso natalizio sarà il minorenne per il quale il piemme non ha chiesto la messa alla prova “per la sua indole particolarmente violenta”. Si tratta del diciassettenne protagonista del ceffone sferrato in pieno volto a Stano dopo l’inganno della mano tesa del suo aggressore che fingeva la pace. Una scena ripresa dal video che ha fatto il giro delle chat del gruppo «degli orfanelli» prima e poi di tutte le televisioni e sui social italiane e che hanno provocato lo sdegno della pubblica opinione. Per lui che è difeso dall’avvocato Davide Parlatano, il processo con l’abbreviato proseguirà con la prossima udienza del 28 gennaio 2020.I reati contestati a tutti a vario titolo sono quelli di danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona e tortura aggravata dalla sopraggiunta morte. Per quest’ultimo reato la pena prevista è di trent’anni di reclusione.
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4 commenti
Euprepio
mer 25 dicembre 2019 07:10 rispondi a EuprepioPenso che sia giusto a far trascorrere il natale a casa ma più giusto tutti e no 2 scarceratoi per decorezza e rigettato il permesso cosa ne pensate voi popolo io parlo di mio figlio giudici o tutti o nessuno
francesca leo
dom 22 dicembre 2019 09:50 rispondi a francesca leoParole Sante sign. F. O. sono perfettamente e accordo con lei !!! Quella di cui si legge sui giornali è una situazione a dir poco " Grottesca" .
francesca leo
sab 21 dicembre 2019 09:19 rispondi a francesca leoMa è vero ciò che si dice in paese ? È vero che sarebbero cinvolti anche parenti di Boss di una nota organizzazione ? A Manduria ne parlano tutti nei Bar , si parla addirittura di figli e nipoti di funzionari ed esponenti della criminalità più spietata che esista sul territorio di Manduria , spero che la vicenda non venga sottovalutata perché chi Ammazza un essere umano deve ricevere la giusta punizione prima che essere inserito sotto i regali dell albero di Natale , R I P in pace Antonio Stano , per te non ci sarà mai più un Natale .????????
Marilena Taranto
sab 21 dicembre 2019 02:18 rispondi a Marilena TarantoSdegno e tanta tristezza, minori così cattivi e spietati che avrebbero dovuto fare altro e non torturare una persona.Spero in una punizione esemplare devono pagare il male fatto anche comunità di recupero ma piuttosto dure da essere motivo di nuova vita quando usciranno .