La Corte d’appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, ha assolto «perché il fatto non sussiste» tre manduriani che in primo grado erano stati condannati per truffa. I tre, E.N. di 41 anni, F.S. di 34 e S.D.P. di 39 anni, difesi dagli avvocati Cosimo Micera e Lorenzo Bullo, erano stati accusati di aver intascato l’indennità di disoccupazione pur lavorando a nero, come camerieri, in un noto ristorante della zona.
I loro nomi erano stati estrapolati dal registro del personale finito nelle mani della Guardia di Finanza che tra il 2014 e il 2015 aveva eseguito un controllo fiscale della società proprietaria del locale.
Gli avvocati difensori hanno dimostrato che i nomi degli imputati riportati sul documento della società indicavano una loro disponibilità a lavorare qualora l’attività lo avesse richiesto. La difesa ha inoltre presentato la documentazione contabile del ristorante provando che la mole di lavoro registrata nel periodo finito sotto l’esame delle fiamme gialle non giustificata l’apporto di personale oltre a quello della propria pianta organica. Se la condanna di primo grado fosse stata confermata, ai tre manduriani assolti sarebbe stata contestata l’indebita percezione e quindi la restituzione all’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego) della somma intascata pari a 5.600 euro ciascuno.
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4 commenti
Irene
gio 27 gennaio 2022 12:48 rispondi a IreneGuarda caso ....assolti Poverini
Irene
gio 27 gennaio 2022 12:48 rispondi a IreneGuarda caso ....assolti Poverini
Marco
mer 26 gennaio 2022 07:10 rispondi a MarcoInfatti pochi scontrini poco personale... Italietta bella
Marco
mer 26 gennaio 2022 07:10 rispondi a MarcoInfatti pochi scontrini poco personale... Italietta bella