Colpo di spugna della Corte d’appello del Tribunale di Taranto che nel processo sui presunti depistaggi nell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, ha cancellando undici condanne imposte dalla sentenza di primo grado che aveva inflitto pene per un totale di 35 anni di reclusione. Il dispositivo firmato dal presidente Antonio Del Coco, ha quindi riformato la sentenza emessa il 21 gennaio 2020 dal giudice monocratico del Tribunale di Taranto, Loredana Galasso.
Si chiude così il processo a carico della parte più oscura delle indagini sull'uccisione della quindicenne, quella delle mezze verità e dei non ricordo di tanti testimoni divenuti poi indagati e quindi imputati. Alla sbarra personaggi centrali ma anche persone che hanno occupato posti di secondo piano nella terribile storia sulla morte della ragazzina strangolata dalla cugina Sabrina Misseri e dalla zia Concetta Serrano, entrambe condannate all’ergastolo e poi gettata in un pozzo dallo zio, Michele Misseri.
Nell’appello di ieri è stato disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di otto imputati tra cui lo «zio Michele» (difeso dall'avvocato Luca La Tanza) che in primo grado era stato accusato di autocalunnia e condannato a quattro anni di reclusione per l’autoaccusa dell’omicidio di Sarah. Nel processo principale, Misseri è stato condannato in via definitiva a otto anni di carcere per la soppressione del cadavere della nipote che sta scontando nel carcere di Lecce.
?È scattata la prescrizione anche per Ivano Russo (difeso da Carmine Di Zenzo), il giovane di Avetrana che secondo tre tribunali è stato conteso da Sabrina Misseri e la giovanissima Sarah. In primo grado, l’«Alain Delon di Avetrana» aveva rimediato la pena più alta, cinque anni di reclusione, per le ipotesi di false informazioni al pubblico ministero e falsa testimonianza alla Corte d’Assise.? Prescrizione anche per Alessio Pisello (difensore Nicola Marseglia), uno degli amici di comitiva di Sarah e Sabrina, accusato di falsa testimonianza (a lui tre anni in primo grado); prescrizione anche per la mamma di Ivano, Elena Baldari (difensore Di Zenzo) che aveva preso tre anni in prima istanza; per Maurizio Misseri (lo difende Lorenzo Bullo), nipote di Michele (tre anni), per Anna Lucia Pichierri (Bullo), moglie di Carmine Misseri (tre anni), per Claudio Russo (Di Zenzo), fratello di Ivano (due anni e sei mesi).
Salvatora Serrano (difesa da Marseglia), detta Dora (sorella di Concetta, mamma di Sarah, e Cosima), condannata a tre anni e mezzo in primo grado, è stata assolta perché il fatto non sussiste in relazione all’episodio delle presunte molestie attribuite a Michele Misseri e ha beneficiato della prescrizione per un residuo episodio del 17 aprile 2012.?
Assolti Giuseppe Serrano (lo difende Marseglia) che in primo grado doveva scontare tre anni e sei mesi, Anna Scredo (difensore Pasquale Lisco), cognata del fioraio Giovanni Buccolieri, l’uomo che avrebbe assistito al sequestro di Sarah da parte di Cosima e Sabrina, poi derubricato in aula a un semplice sogno (tre anni per lui) e Giuseppe Augusto Olivieri (tre anni e due mesi in primo grado), difeso dagli avvocati Armando Pasanisi e Mario D’Oria, titolare di un impresa di Avetrana accusato di aver dichiarato false deposizioni in fase di interrogatorio.
Nazareno Dinoi
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1 commento
Gregorio
dom 20 giugno 2021 04:51 rispondi a GregorioUn angioletto ??