
«Un disastro annunciato» viene definito da una guida turistica, l’incendio scoppiato ieri all’interno del Parco archeologico dei Messapi di Manduria. Una scintilla la cui origine è impossibile sapere, ha dato il via alle fiamme che hanno bruciato l’intera area archeologica a ridosso della circumvallazione Taranto-Lecce. Questa volta il vento ha contribuito poco alla veloce propagazione del fuoco ben alimentato dalle erbe infestanti che ricoprivano abbondantemente l’intero sito. Un rischio calcolato e previsto dai gestori del Parco che da tempo sollecitavano al comune i lavori si sfalcio e pulizia proprio per evitare eventi come quello accaduto.
«Lettere, comunicazioni, perfino suppliche e ci siamo messi a strappare l'erba anche a mani nude», continua nel suo sfogo uno degli accompagnatori turistici abilitati che ieri si è affrettato ad aprire i cancelli dell’area storica per permettere l’ingresso ai mezzi dei vigili del fuoco. I pompieri del distaccamento di Manduria sono intervenuti con due autobotti e tre squadre che hanno impiegato un paio d’ore prima di circoscrivere e spegnere l’incendio. Per tutto il tempo delle operazioni, le pattuglie della polizia stradale e dei vigili urbani hanno provveduto ad interrompere il transito sulla circumvallazione invasa dalle alte colonne di fumo che rendevano a la visibilità. Fortunatamente il vento soffiava dalla parte opposta di una residenza sanitaria per anziani situata proprio a ridosso della zona archeologica.
I responsabili del consorzio «Cuore Messapico» che gestisce il Parco per conto del Comune, assicurano che il percorso dei visitatori non è stato compromesso dall’incendio e che a breve il sito sarà accessibile al pubblico. La ripresa delle attività di guida, interrotta dallo stato pandemico, era stata fissata per i primi di giungo ma alla luce di quanto accaduto il taglio del nastro potrebbe spostarsi di qualche giorno.
I componenti del gruppo operativo «Cuore Messapico», composto da guide turistiche certificate dalla Regione Puglia e archeologi, non ha fatto ancora un bilancio dei danni. Il fuoco potrebbe aver danneggiato le staccionate di legno che delimitano il percorso dei visitatori, tuttora in fase di montaggio, e la riproduzione di una capanna Messapica fatta con pareti in pietre incastrate una sull’altra e copertura in travi di legno.
N.Din.
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9 commenti
Alessandro Attanasio
sab 29 maggio 2021 06:30 rispondi a Alessandro AttanasioCioè, il comune obbliga i proprietari terrieri a tagliare via l erba e poi prendono fuoco in casa loro.... Poveri noi!!!! Fino a qualche giorno fa alla piazza del comune non si vedeva nemmeno l edificio!!! Ke schifo!! E io intanto ogni 2 giorni a raddrizzare i miei poveri cerchi per colpa delle strade, la strada di casa mia sembra essere un campo minato ai confini della striscia di Gaza, da querela!!!!!!
giorgio sardelli
gio 27 maggio 2021 12:14 rispondi a giorgio sardelliL'Assessore al ramo cosa dice?
Maurizio
sab 29 maggio 2021 11:51 rispondi a MaurizioBuongiorno Sig Giorgio, l'assessore dice che ha risparmiato soldi e lavoro. Ha impiegato anni a studiare che con un fiammifero si risove
Gregorio
gio 27 maggio 2021 09:04 rispondi a GregorioL'assessore non dice niente! Perché il "RAMO" ha preso??FUOCO !! ????
Lorenzo
gio 27 maggio 2021 08:58 rispondi a LorenzoTra poco i soliti, si dedicheranno alle Riserve della Marina, che senza telecamere e senza uomini addetti alla tutela ambientale, rimarranno impuniti. Mentre lo stipendio del responsabile delle Riserve è sempre garantito. Telecamere per il controllo ci vogliono e specialisti per la tutela. Opinione
Basta Semper
gio 27 maggio 2021 06:24 rispondi a Basta SemperUna forma unica di indisposizione riguardo a quella parola che non frequenta la politica di Manduria: Manutenzione. Un trastullo che parte dalla noncuranza degli edifici privati per connettersi malauguratamente al pubblico. La gestione andrebbe annullata per creare una fascia ti pubblico da gestire con intelligenza normale in una cittadina che non ha nessun tipo di rispetto per nulla. Peccato perché l'ignoranza diffusa provochi solo danni. Da vergognarsi sia quella che vorrebbe e l'altra parte che si volta e gioisca dei fermi immagine che bloccano qualsiasi opportunità. Varrebbe la pena bloccare almeno per 10 anni la politica all'interno del Comune e di tutto quello che ha sulla dipendenza del comando in generale. Tutto in mano all'Esercito e da subito.
Carlo De Marzo
gio 27 maggio 2021 10:18 rispondi a Carlo De Marzo--- All'esercito? --- Praticamente a gente che non può pensare ma solo obbedire, anche ad ordini strampalati! ---------- Quel parco è passivo, al Comune non entra quasi niente e deve sempre spendere soldi se vuole tenerlo pulito tutto l'anno. ---- Né le Amministrazioni precedenti, né questa, e né quella che verrà, potrà mai tenerlo pulito. ------- E non è solo un problema di erba da tagliare; fatevi un giro largo tutt'intorno al Parco
Eser Cito
sab 29 maggio 2021 09:16 rispondi a Eser CitoCaro signor Carlo, la inviterei a rivedere ciò che scrive sull’ Esercito. Fino a prova contraria l’Esercito le ha ridato la terra che oggi calpesta e tanti figli della Patria hanno immolato la propria vita per l’appartenenza ad un’unica Bandiera. Le posso garantire che nell’Esercito ci sono menti eccelse capaci di pensare: ingegneri, dottori, avvocati, professori…..sicuramente molto più capaci di lei nel pensare e proferire pensieri ricchi di logica. Non a caso è stato dimesso un commissario alla pandemia, indagato, e sostituito con un generale dell’Esercito. ….quindi detto ciò le chiedo vivamente di evitare di pronunciare la parola Esercito Italiano perchè non ne è degno. Grazie.
Basta Semper
gio 27 maggio 2021 01:08 rispondi a Basta SemperCarletto amore mio una bella visita dall'ortopedico e sarai te stesso in piedi. Ciao Amore mio che bello ritrovarti. Ma dove sai tu queste cose non potrai più parlarne. Ti vorrò sempre bene.