
Stanno arrivando anche a Manduria, come in tutti i comuni della provincia di Taranto, le sanzioni pecuniarie da parte della Asl nei confronti dei cittadini che non avrebbero comunicato la disdetta delle visite ambulatoriali precedentemente prenotate. A quanto pare, però, con delle anomalie che avrebbe rilevato l’avvocato manduriano, Daniele Capogrosso, fautore di una diffida indirizzata alla Asl per nome e per conto di una decina di manduriani, suoi assistiti, destinatari delle lettere d’invito a pagare.??Secondo il legale la richiesta della Asl sarebbe illegittima perché in molti casi la presunta infrazione avrebbe superato i cinque anni oltre i quali si prescrive.
I casi trattati dalla Asl, infatti, sono relativi agli anni compresi tra il 2011 e il 2017. Capogrosso inoltre si appella all’impossibilità per gli utenti di poter dimostrare di avere disdetto la prenotazione in quanto avvenuta telefonicamente e quindi priva di ricevuta. «Inoltre – fa notare l’avvocato nella diffida indirizzata alla Asl - è la stessa Asl di Taranto che sulla ricevuta della prenotazione indicava per iscritto di conservare “per almeno sei mesi il numero di cancellazione che le verrà comunicato a riprova dell’avvenuta operazione per non incorrere nelle sanzioni previste». Quindi anche in questo caso l’obbligo di conservare la ricevuta sarebbe abbondantemente scaduto.??In un caso trattato dallo stesso studio legale, infine, c’è quello di una signora che non ha mai disdetto la visita ma è stata regolarmente eseguita dallo specialista del quale conserva ancora il referto.
??In una nota la Asl rammenta «che il cittadino è tenuto a conservare il codice di disdetta per sei mesi, ma questo stesso codice, ove il cittadino abbia effettivamente eseguito correttamente la disdetta, è sempre a disposizione della Asl e quindi recuperabile dall’operatore Cup. Per questo - si precisa - che, attraverso il sistema informatico, sono state trasmesse lettere alle sole posizioni senza una disdetta o una valida disdetta (ovvero esercitata nei termini prescritti) presente nel sistema informatico aziendale. I cittadini in possesso di documentazione che attesti l’avvenuta disdetta nei termini di legge o l’avvenuta esecuzione della visita prenotata e contestata (es. copia referto) – aggiunge la Asl - possono presentare la documentazione e/o ricorso presso le strutture amministrative che hanno inviato la lettera per ottenere la cancellazione del debito o la sua rimodulazione. I dati della struttura ASL trasmittente, compresi telefono, email, pec, sono riportati in alto a destra nella lettera ricevuta».
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6 commenti
Cosimo Francesco Francesco Malagnino
gio 18 febbraio 2021 09:48 rispondi a Cosimo Francesco Francesco MalagninoSe sono lettere semplici ... sono semplicemente da ignorare! Differente attenzione se sono raccomandate A/R : in tal caso c'è da contestarle !
Walter
gio 18 febbraio 2021 08:06 rispondi a WalterSignori miei qui si tratta del. 2011/2017,probabilmente non vale i 6 mesi. QUANDO SI TRATTA DI TURNISI?
Giancarlo
mer 17 febbraio 2021 05:07 rispondi a GiancarloLa risposta della ASL è risibile ed illogica, perché pur ammettendo che l'unico obbligo in capo al cittadino-utente è la conservazione della documentazione per sei mesi, afferma che se l'ingiunzione a pagare viene intoltrata, ciò avviene in quanto l'operatore non trova tracce della disdetta o dell'avvenuta erogazione della prestazione. Ma nel rispetto della dignità delle parti, e dei loro obblighi, non può essere considerato infallibile l'operatore, o il sistema informatico (ed infatti non lo sono). Se si commìna una sanzione, la persona sanzionata deve essere messa in condizione di contestarla mostrando prove. Se il termine è sei mesi, l'ingiunzione deve pervenire entro sei mesi. Insistere su questa strada porterà entrate nell'immediato, ma grandi uscite per i contenziosi persi, dopo.
giorgio sardelli
mer 17 febbraio 2021 01:07 rispondi a giorgio sardelliUna volta un dipendente di un ente ( CENSUM ) alla domanda rispose ( Noi spediamo poi se cogliamo cogliamo ) sicuramente funziona anche devono cogliere la metà era meglio prima che non c'era telefono azzurro
Walter
mer 17 febbraio 2021 10:04 rispondi a WalterStessa minestra, inviano cartelle e poi il ricevente deve sbattere la testa con la burocrazia. Dimostrato il giusto chi PAGA((TEMPO RACCOMANDATA E LEGALE)) CHE SCHIFO
Marco
mer 17 febbraio 2021 07:31 rispondi a MarcoComplimenti all'Avvocato.