
Una vasta aera scavata, grande quanto due campi di calcio e profonda all’incirca tre metri, con il fondo macchiato da segni di liquido scuro scaricato di recente. (Le immagini su www.lavocedimanduria.it). In un’altra zona non molto distante, altre tracce di sversamento al suolo di materiale grigiastro scuro con striature più chiare. Sono alcune immagini riprese dal drone con cui un gruppo di ambientalisti manduriani sta scandagliando in questi giorni i terreni intorno alla città Messapica. L'idea è dell'associazione manduriana «Azzurro Ionio» presieduta dallo storico ambientalista Francesco Di Lauro, avvocato e referente tarantino del Wwf, curatore della parte civile dell’organizzazione World Wide Fund Italia nel processo «Ambiente svenduto» sui presunti inquinamenti provocati dall’ex Ilva giunto alle battute finali.
Con gli attivisti della sua associazione locale e un esperto di voli con drone munito di apparecchio, Di Lauro ha avviato questa indagine dai risultati a quanto pare concreti. Le immagini riprese dall'occhio elettronico ad altissima risoluzione, hanno immortalato delle zone dove sarebbe stato scaricato del materiale di sospetta origine. «Il drone - fanno sapere gli autori dell'indagine in un comunicato stampa -, ha permesso l'individuazione di alcune aree dell'agro di Manduria all'interno delle quali, a giudicare dalle riprese effettuate, si stanno compiendo o compiuti reati ancora gravi».
Le immagini più sospette riguardano la vasta area quadrata, scavata di recente nel terreno, dove degli sconosciuti avrebbero scaricato sostanza nerastra liquida ben visibile dall’alto. Il vascone ha forma e caratteristiche simili alle opere irrigue per la raccolta di reflui depurati da utilizzare per l’agricoltura, ma senza impermeabilizzazione. Le foto del drone, nitidissime, mostrano uno scivolo che permette l’ingresso di veicoli nella vasca. Di Lauro è convinto di essere sulla pista giusta ma non si esprime ancora sulla possibile natura di quegli sversamenti. «Prima dobbiamo completare il giro e raccogliere altri dati, poi prepareremo un esposto che presenteremo agli organi preposti», fa sapere l’avvocato ambientalista che non svela le coordinate dell’enorme scavo. L’area sorvolata è molto ampia e comprende i terreni incolti e cave dismesse che si trovano sulla Manduria San Cosimo alla Macchia e confinano con i territori dei comuni di Oria e Erchie.
Trovandosi di fronte a grandi opere impossibili da tenere nascoste a lungo, gli ambientalisti di «Azzurro Ionio» lanciano l’appello: «diciamo a tutti coloro che da decenni subiscono questi gravi reati ambientali che è giunto il momento di alzare la testa e denunciare alle forze dell'ordine o segnalare alla nostra associazione ogni circostanza che può permettere di risalire ai responsabili di reati punibili anche con la reclusione».
A far partire l’originale indagine aerea è stato il fenomeno dei cattivi odori che periodicamente invadono l’intera città di Manduria e il suo circondario. L’intenzione era quella di sorprendere con il drone attività illecite che giustificassero la puzza, ma quello che è stato scoperto per ora sono i segni evidenti che qualcosa di sicuramente non igienico e pulito sia stato gettato in vari punti dell’agro manduriano e in particolare nella grande piscina con lo scivolo carrabile.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
7 commenti
Walter
mer 10 febbraio 2021 05:44 rispondi a WalterMaterie x fertilizzanti,,,,,,,,,,, tutti sanno ma nessuno vuole. Chi sa il perché
Vincenzo
mer 10 febbraio 2021 10:13 rispondi a VincenzoLodevole iniziativa. Poi mi chiedo: perché, invece che dare pubblicità a mezzo stampa, non interessare gli organi inquirenti , per l'avvio di indagini al fine di scongiurare la commissione di reati ambientali?
Mimmo sammarco
mer 10 febbraio 2021 06:28 rispondi a Mimmo sammarcoMa nessuno sa da dove proviene questa puzza? É mai possibile che tutti cercano e non é mai capitato che qualcuno possa trovarsi nel pumto giusto? Mah.
Anna Laperla
mar 9 febbraio 2021 10:29 rispondi a Anna LaperlaÈ “sintina”. È solo e semplicemente “sintina”,mettete a freno la vostra fantasia. Dove ne vedete una concentrazione maggiore è il risultato del confluire dell’acqua piovana,tutto qua. È il suo odore non è poi tanto sgradevole,è ben diverso dalla puzza che inonda Manduria. Le autorità hanno già convocato i titolari della piccola discarica e dei terreni dove sono presenti i liquami,i quali hanno esibito dei regolari contratti di spandimento acque di vegetazione con i frantoi locali. Sono state esibite relazioni geologiche e quant’altro. È solo l’ennesimo tentativo di depistaggio,per distogliere l’attenzione dalla vera causa del problema...
Fernando Maria Maurizio Potenza
mar 9 febbraio 2021 01:54 rispondi a Fernando Maria Maurizio PotenzaBravo Francesco, in questo Città, sei l'unico che ha sempre lottato per la difesa dell'ambiente. Spero che la nuova amministrazione, tenga conto del tuo operato, ponendo fine allo scempio scellerato che da sempre affligge il nostro territorio.
giorgio sardelli
mar 9 febbraio 2021 01:27 rispondi a giorgio sardelliAl novanta per cento non si dovrebbe trattare di liquami inquinanti si dovrebbe trattare di acque di lavorazione delle olive usate anche come fertilizzante e l'odore che lascia non è quello che si sente periodicamente in Manduria da anni in lingua dialettale si chiama SINTINA al massimo si sente in questo periodo che si lavorano le olive e questo esiste da secoli la puzza nauseante è altra cosa e si dovrebbe indagare su altro e la puzza si sente in inverno come in estate non come la SINTINA che solo in questo periodo, comunque AZZURRO IONIO sta facendo un gran bel lavoro quello che le istituzioni avrebbero dovuto fare ma non hanno fatto mai, le istituzioni mettono le trappole ai cittadini ma mai una volta che le tolgono
Enzo Caprino
mar 9 febbraio 2021 11:35 rispondi a Enzo CaprinoUN'iniziativa sicuramente coraggiosa e , forse, necessaria, ma se lo scavo è recenre allora vuol dire che bisogna cercare anche altrove, visto cle la " Puzza" si sente da anni.