Venerdì, 11 Luglio 2025

Attualità

Tra i primi ad accorgersene sono i grandi produttori di olio

Allarme Xylella a Manduria, le aziende corrono ai ripari

I fratelli Malorgio I fratelli Malorgio | © La Voce

La Xylella sta invadendo inesorabilmente anche il territorio manduriano. Oramai non c’è oliveto intorno alle campagne della città Messapica a non presentare la sinistra immagine del verde cupo delle chiome trasformato in color ruggine. Tra i primi ad accorgersene sono i grandi produttori di olio che, consapevoli dell’inevitabile sorte dei propri alberi, stanno correndo ai ripari investendo in varietà immuni al batterio. E’ il caso dell’azienda agricola olivicola Malorgio che su quattro ettari di proprietà stanno impiantando alberelli della varietà «Favolosa», resistente agli effetti della malattia.

«Una situazione già allarmante», la definiscono i fratelli Alessandro e Giammarco Malorgio impegnati in questi giorni su due fronti: l’impianto del nuovo uliveto di «Favolosa» che comincerà a fruttare nei prossimi anni, e la raccolta della nuova produzione di olive. Operazioni di raccolta che vengono eseguite con la consapevolezza che potrebbero essere le ultime vista l’invadenza della Xylella che ha già distrutto diverse decine di alberi secolari della loro azienda.

«Con con poche difficoltà e dolore a causa di questo batterio che sta distruggendo la nostra storia dell’ulivo secolare stiamo procedendo alla raccolta e alla prossima spremitura del nuovo olio», commentano i due Malorgio.

Un investimento non indifferente per l’azienda dei due giovani manduriani che invitano il consumatore all’acquisto consapevole. Nel diffidare dal prodotto di basso costo (secondo la Coldiretti un olio che costa meno di 7 euro al litro non dovrebbe essere acquistato), o da quello che si trova nei supermercati fatto da olive non italiane, i fratelli Malorgio consigliano di tornare a comprare il più possibile dai produttori locali. «Aiutare chi dedica la sua intera vita nel fare prodotti validi e buoni, soprattutto in questo periodo economico incerto – dicono - deve essere un dovere di tutti».

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