Sulla spiaggia alla discesa di Via delle Mammole, a Borraco, marina di Manduria, i bagnanti si danno da fare a rimuovere le alghe di Posidonia. Ce lo segnala il lettore Valentino Brescia autore delle foto.
Adulti e ragazzi si mobilitano per pulire l’arenile rimuovendo le alghe spiaggiate dalle maree e accumulate sulla battigia. Rastrelli alla mano i volenterosi cittadini le ributtano in mare.
Gli accumuli di Posidonia spiaggiati sono rifiuti o possono essere riutilizzati per altri scopi? A questa domanda ha risposto il ministero dell'Ambiente, della tutela del territorio e del mare con la circolare 20 maggio 2019, n. 8838. Nel documento, dopo una breve introduzione nella quale si ricorda che «Il materiale vegetale spiaggiato riveste però un importante ruolo nella conservazione delle coste e dei loro ecosistemi, in quanto fornisce alla flora e alla fauna costiere un’elevata quantità di nutrienti e, trattenendo grandi quantità di sedimento tra le foglie, consolida gli arenili».
La circolare del Ministero indica le seguenti soluzioni di gestione degli accumuli:
- mantenimento in loco degli accumuli (cosiddette "banquettes");
- spostamento degli accumuli;
- interramento in sito;
- trasferimento degli accumuli presso impianti di riciclaggio;
- trasferimento in discarica degli accumuli (soluzione residuale da attuarsi nell’impossibilità di ricorrere alle soluzioni alternative sopra descritte);
- re-immissione in ambiente marino.
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3 commenti
claudio delosreyes
lun 29 giugno 2020 03:37 rispondi a claudio delosreyescome detto nell'articolo, la posidonia spiaggiata è un accadimento naturale che contribuisce al mantenimento dell'arenile, siamo noi umani che con il nostro uso innaturale delle coste ne causiamo il deperimento. Il deperimento dei cordoni dunali, l'avanzamento della battigia, l'inquinquinamento della falda, ecc., prima di scrivere ....., chiediamoci, la nostra casa è stata realizzata con un titolo edilizio legale (non sanatoria), i nostri scarichi fognanti vanno in una vasca a tenuta o sono dispersi nel sottosuolo, quando andiamo in spiaggia attraversiamo le dune o passiamo su percorsi stabiliti, dopo aver fatto un esame di coscienza possiamo parlare degli altri.
Mimino
dom 28 giugno 2020 01:58 rispondi a MiminoAnche in zona Chidro la situazione non è migliore, per non parlare del discorso distanziamenti (è una barzelletta) ... il comune o chi per loro non ha provveduto minimamente al rastrellamento spiagge ci sono accumuli di alghe sulla sabbia dove proliferano insetti di vario tipo... e come souvenir ormai da DUE anni... dico DUE, in una delle entrate tra le dune (precisamente andando dal Centro Commerciale verso il Rifugio) a salutare i bagnanti adagiata vicino al ciglio della litoranea c'è un grosso accumulo di rami e sterpaglie diventato ricettacolo di immondizia, topi, e qualsiasi tipo di incuria!!! E intanto noi residenti paghiamo....
gregory
dom 28 giugno 2020 10:07 rispondi a gregoryScusa Mimino, ma con tutto quello che gli amminitratori di Manduria hanno da fare per inventarsi idee fantasione (i termometr in spiaggia, i droni e dei raccomandati arruolati al volo come vigili estivi) vuoi che pensino a i topi, i camper che scaricano i water in mare, le auto parcheggiate in maniera selvaggia lungo la costa e altre banalità... Suvvia, lasciamo loro affidare la gestione-volontaria delle spiagge libere ai privati.. Ah, dimenticavo, i dipendenti del'ente parco non si sono mai visti in gira (tranne in TV)... non potrebbero fare un po' di manutenzione delle spiagge?