Con l’imminente arrivo della stagione estiva, il movimento politico "Città Più" richiama l’attenzione della Commissione straordinaria di Manduria sul problema della gestione delle spiagge dei 18 chilometri di costa.
Partendo dalla norma sul distanziamento sociale che vieta l'assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, il movimento chiede come si potrà garantire questo nelle spiagge, soprattutto quelle pubbliche. Per questo Città Più sollecita l’amministrazione ad adottare dei protocolli di sicurezza, in linea con i criteri indicati a livello nazionale e regionale, ma soprattutto in ragione della specificità delle coste manduriane, prevalentemente sabbiose e quindi di facile accesso. «L’articolo 9 dello stesso decreto – ricorda il movimento - consente ai sindaci "la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro". Si deduce dunque – si fa notare - che le nostre spiagge, di cui poco meno di 2 chilometri affidate in concessione a stabilimenti privati, potrebbero rimanere inaccessibili ai manduriani e ai turisti se non si adotteranno dei protocolli di sicurezza che regolamentino i comportamenti da assumere e la corretta fruizione delle stesse».
Il gruppo politico che fa capo all’ex sindaco Gregorio Pecoraro ricorda poi la mancanza del tanto atteso piano regolatore delle coste, la cui adozione ed applicazione avrebbe risolto il dilemma. «Invece, come è noto – ricorda Città Più - l’elaborazione del piano, rimandata di amministrazione in amministrazione dal 2013 al 2019, è pervenuta infine nelle mani di un commissario ad acta, nominato dalla Regione Puglia, l’architetto Francesco Merafina, il quale nel giugno dello scorso anno ha sospeso il rilascio di concessioni per nuovi stabilimenti privati. Si attende ad oggi l’ufficializzazione di questo piano, che come già rilevato da un precedente articolo di Città Più dell’ottobre 2019, «meriterebbe il coinvolgimento delle forze politiche della città e delle associazioni ambientaliste nonché degli operatori commerciali e turistici portatori di interessi».
«L’Amministrazione commissariale – conclude la nota -, ha l’obbligo di approntare quanto prima un piano di gestione dell’area marina che garantisca ai Manduriani ed ai turisti il diritto di godere delle bellezze paesaggistiche del territorio in totale sicurezza, e specificamente agli operatori economici, che traggono beneficio dalla stagione estiva, di svolgere le proprie attività».
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10 commenti
Alfonso Trisolino
sab 23 maggio 2020 01:07 rispondi a Alfonso TrisolinoIo dico che le parole,i commenti, le lamentazioni sterili, lasciano il tempo che trovano. Quanti di noi sono pronti a scendere di persona nelle spiagge per rivendicare il diritto alle NOSTRE spiagge libere? Quanti di noi sono disposti ad occupare le spiagge e protestare? Quanti di noi sono disposti a combattere,di persona,per impedire la privatizzazione? Quanti??????
Antonio
lun 25 maggio 2020 05:05 rispondi a AntonioMeglio le spiagge private che la maleducazione e l'arroganza di cittadini che vanno nelle spiagge pubbliche a fare i comodi propri senza nessun rispetto di niente e di nessuno
Lorenzo
ven 22 maggio 2020 02:45 rispondi a LorenzoNessuno ricorda eventuale inagibilità ponte sul fiume Chidro? Nessuno ricorda cartelli ben visibili che segnano i confini Area Protetta fine Chidro? Spariti!!! Come sparita la maggior parte della segnaletica verticale con relativi divieti di sosta ambo i lati lungo il ponte del fiume Chidro. Nussuno provvede? Ah la preoccupazione è la spiaggia? Non i danni nel fiume? O magari il ponte non regolare con le persone sotto a fare il bagno?
Domenico
ven 22 maggio 2020 02:09 rispondi a DomenicoCi sono persone generose che hanno già dato abbondantemente e, per alcuni versi, i segni del loro operato sono visibili ancora oggi. Grazie, basta così! Non è che ( parafrasando) "Sotto un manto di 5 Stelle Manduria più bella ci apparirà" e le promesse non mantenute si potranno dimenticà. Guardando al futuro, le spiagge libere siano libere; le regole di prevenzione e distanziamento ci sono già. Al Comune, in coordinamento con le varie forze di polizia, resta l'onere del controllo del loro rispetto, che sarà facilitato dalla formazione specifica costante dei suoi uomini da parte del Maggiore Dinoi, riguadagnato in maniera esclusiva al suo ruolo tanto impegnativo e necessario per far percepire la presenza competente e rassicurante sul territorio in questo periodo difficile.
F. D.
ven 22 maggio 2020 12:38 rispondi a F. D.Quindi Pecoraro sostiene che fare godere tutti delle spiaggia voglia dire renderle private, vendendo quello che finora è stato gratis, e trasformando oasi naturali in Rimini de noartri. Gente così non è parte della soluzione; gente così è il problema.
C.F.
ven 22 maggio 2020 08:30 rispondi a C.F.Praticamente per "grantire ai Manduriani ed ai turisti il diritto di godere delle bellezze paesaggistiche del territorio in totale sicurezza" privatizzeranno tutti i metri di spiaggia dove si può anche solo camminare. Con la scusa del virus si sono arricchiti molti furbi, i finti poveri spesati gratis, alcuni prenditori, e persino l'ex fiat, con ben 6 miliardi e rotti dirottati in Olanda e Gran Bretagna. Potevano non favorire gli usurpatori del demanio pubblico, che a fronte di prezzi ridicoli di concessione ci obbligano a chiedere il permesso e pagare, solo per andare a fare un bagno al mare?
Francesco
ven 22 maggio 2020 08:27 rispondi a FrancescoVera campagna elettorale.
Origine Magnitudo
ven 22 maggio 2020 08:08 rispondi a Origine MagnitudoIl giovane Pecoraro certamente attento al futuro della sua città proporrà di apportare delle sostanziali modifiche all'aria della ex Piazza Tubi. Verranno trasportati tonnellate di sabbia così da trasformare l'area in una new area estiva.
Roberto Dostuni
ven 22 maggio 2020 07:41 rispondi a Roberto DostuniSarebbe bene che su questo argomento l'amministrazione chiedesse il supporto delle associazioni ambientaliste, magari quelle accreditate a livello nazionale e dotate di esperienza e competenza, per elaborare un piano "Spiagge Sicure". Ecco, questo sarebbe un modo corretto e utile di utilizzare le associazioni.
Marco
ven 22 maggio 2020 05:54 rispondi a MarcoCerto A Pecoraro non interessa la sicurezza ma avere L concessione negata a suo tempo x lo stabilimento alla salina