
In tempi di emergenza coronavirus, passato nei manduriani lo choc del pensionato Antonio Stano, dimenticato e abbandonato da tutti e per questo vittima dei bulli, quanti si preoccupano ancora di Cosimo Mandurino, da tutti conosciuto come Mimino motorino? Dopo i clamori di quei momenti, abbiamo scoperto che il disagiato sociale è tornato a vivere (lo fa da due mesi) nella sua piccola casa distrutta da un incendio doloso (appiccato, si è sospettato, da altri balordi simili a quelli che torturavano Stano) e per questo giudicata inagibile. Con l’aiuto di alcuni suoi vicini, Mimino è riuscito a ripulire l’interno, ha recuperato infissi usati che erano stati abbandonati e pian piano è riuscito a ricostruirsi la sua modestissima dimora, unica sua proprietà lasciatagli dai suoi genitori che non ci sono più.
Naturalmente le condizioni igieniche dell’alloggio non si possono definire "vivibili", a cominciare dalla montagna di rifiuti accumulata davanti all’ingresso di casa che da solo non può smaltire e che solo un intervento pubblico potrebbe rimuovere.
Altro problema di Mimino che nessuno vuole affrontare è l’aspetto del suo mantenimento economico. La sua piccola pensione di circa 400 euro mensili viene ancora gestita da un curatore nominato dal tribunale, vincolo questo che Mimino non ha mai tollerato rivendicando sempre una autonomia economica che non si comprende per quale ragione non debba avere.
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