L’Istituto superiore di sanità avrebbe confermato ieri la positività al coronavirus del primo torricellese ricoverato agli infettivi di Taranto. Ed è sempre di ieri la notizia che anche il fratello e la moglie del carpentiere sono risultati positivi al primo tampone che dovrà essere validato da Roma. Salgono quindi a tre i contagi in Puglia tutti di Torricella dove sono scattate le misure per contenere la diffusione del contagio. Si e cominciato dall’azienda dove lavora il fratello che è stata chiusa e tutto il personale, una ventina di persone, è stato invitato ad isolarsi in casa senza avere contatti con l’esterno. Resta da capire quanti e quali persone siano venute in contatto con i tre contagiati prima che tutto venisse a galla.
E qualcuno comincia a chiedersi se è stato fatto il possibile per limitare il danno. In rete compaiono le foto delle chat tra il sospetto contagiato che sulla pagina ufficiale Facebook del comune di Torricella chiede di sapere a chi deve rivolgersi dal momento che è stato nella zona rossa di Lodi. Era lunedì 24 di pomeriggio.
Chi gestisce la pagina del comune gli risponde di chiamare ai numeri nazionali e lui ribatte che lo ha già fatto senza successo, chiede ancora se ci sono «numeri di riferimento della Asl» locale ma dal comune rispondono di non avere altri numeri «se non quelli nazionali indicati dal Ministero». Eppure bastava ricordarsi dell’esistenza del 118 se non proprio quello più appropriato al caso del Dipartimento di Prevenzione della stessa Asl che nel frattempo si era già attivata per fronteggiare la crisi.
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