Professione manager in una multinazionale alimentare del settore carni, figlio di macellaio, nonno e bisnonno anche loro macellai. Ma tenero con gli animali tanto da farsi coinvolgere nella storia di «Casimiro», un bovino destinato al macello che un gruppo di animalisti di Manduria tenta di acquistarlo per affidarlo ad una struttura attrezzata. Il personaggio si chiama Leo Schiavone, ha 52 anni ed è di Fasano, nel brindisino. Quando ha saputo che nella città Messapica stavano raccogliendo soldi per salvare il vitello di nome «Casimiro», non ha esitato a fare la sua parte con un versamento di duecento euro. «Anzi – racconta il fasanese -, non ci ho dormito una notte e al mattino successivo mi sono procurato il contatto degli autori della raccolta fondi dando la mia disponibilità economica». Sensi di colpa dopo tanti animali uccisi? «Non le so dire, forse sì, magari un tentativo di redenzione per essere assolto dal male che ho fatto?», scherza il cinquantaduenne fasanese. Che si fa serio e aggiunge: «Era ed è il mio lavoro e quello dei miei parenti sin dalla quarta generazione».
L’ex macellaio che ora è responsabile vendite di carni all’ingrosso per un importante marchio nazionale che esporta anche all’estero, non avrebbe voluto che il suo gesto fosse così diffuso. Ma poi si fa convincere. «Se questo può servire come cassa di risonanza per spingere altri a fare la stessa cosa, allora mi sacrifico», dice scoprendo il suo lato inaspettatamente animalista. «Può sembrare una contraddizione ma è così: in casa siamo in cinque, mia moglie e tre figli e tutti siamo moderatamente consumatori di carne, la mangiamo in media un giorno alla settimana». Schiavone ha una filosofia tutta sua in fatto di animali che si uccidono. «Lo so, il termine è brutto, ma in natura avviene proprio questo per alimentarsi e in definitiva per sopravvivere, così l’atto di uccidere o di macellare diventa più tollerabile».
Non lo è per gli attivisti dell’associazione «Azzurro Jonio» di Manduria che hanno messo in piedi questa campagna di solidarietà per salvare la vita di Casimiro. Tutto è cominciato quando il manduriano Francesco Di Lauro, noto ambientalista e animalista, di professione avvocato (è lui che rappresenta il Wwf Italia nel processo contro l’inquinamento dell’Ilva, Ambiente Svenduto»), è venuto a conoscenza del giovane bovino che era stato già impegnato ad alcuni macellai della zona. Ha così messo in modo la macchina della solidarietà, prima sui social e poi sui giornali trovando subito chi lo appoggiava. Alcuni titolari di locali commerciali di Manduria si sono offerti di vendere biglietti che danno diritto ad una bistecca di Casimiro. «Ma ancora viva, perché Casimiro non si ammazza», recita lo slogan ideato per l’occasione. La somma necessaria è stata quasi raggiunta grazie a piccoli e grandi benefattori. Tra questi, un anonimo signore del Veneto che ha inviato duecento euro e il commerciante di carne all’ingrosso di Fasano. «Un mio regalo alla vita per questo inizio dell’anno», lo definisce Leo Schiavone che ha già versato la sua quota direttamente nelle mani dell’avvocato Di Lauro.
Nazareno Dinoi
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9 commenti
Mario di martino
mar 7 gennaio 2020 05:33 rispondi a Mario di martinoIl sig.lorenzo lo conosciamo bene tutti chi è.....stai attento che svelo il tuo vero nome è fai una bella figura di me.... lascia stare i sig.ri di Lauro che cmq sn gente per bene con dei grandi valori comuni a migliaia di persone......stai al posto tuo Lorenzo dei miei stivali
giovanna dilauro
gio 9 gennaio 2020 03:12 rispondi a giovanna dilauroOnorati.grazie
Lorenzo
lun 6 gennaio 2020 04:36 rispondi a LorenzoHo chiesto a mamma e ai suoi 64 cugini di primo grado in Manduria ad aiutarmi nel rispondere ai Di Lauro. Mi ha detto che lei mi ha insegnato a difendermi da solo specie da coloro che non amano le metafore e non amano chi la pensa diversamente.
Loziontunellochesioccupadeiconti.
lun 6 gennaio 2020 07:55 rispondi a Loziontunellochesioccupadeiconti.Oltre che realista ed extraterrestre, anche un filino codardo eh. Ma la mamma e i suoi 64 parenti, non ti hanno insegnato che in un commento bisogna firmarsi? Nome e cognome è il minimo. Altrimenti si fà la figura da leone da tastiera, tutto qua. Poi è logico che ognuno possa dire la propria, anche perché la rete lo permette, ma aprire bocca per dare aria al cervello non è proprio il massimo.
Lorenzo cognome parecchi in guida telefonica
lun 6 gennaio 2020 08:18 rispondi a Lorenzo cognome parecchi in guida telefonicaNon ho risposte mi spiace lei si atteggia a Corte Suprema gentile zio che si occupa dei conti e della ricerca dei cognomi per capire
lorenzo extraterrestre
dom 5 gennaio 2020 11:24 rispondi a lorenzo extraterrestreLa vita e'? Mi chiamo solamente Antonio o Mimmo e ho solo due gambe. Scusate siamo solo esseri umani. Come sia possibile che hanno più attenzione i bovini? Mah non vorrei che l'ipocrisia vincesse sulla realtà
Di lauro giovanna
dom 5 gennaio 2020 06:51 rispondi a Di lauro giovannaGentile Lorenzo onestamente non comprendo il suo commento al quanto privo di ogn .Mi rallegra sapere che lei abbia due gambe e rientri nella categoria degli umani personalmente e credo di parlare anche a nome dei miei fratelli lei per noi è IGNOTO......siamo impegnati nel sociale e non solo più di quanto lei possa immaginare il fatto stesso che si inserisca in un contesto per il solo piacere di cosa?ma lei chi è?se osa tanto e non ci conosce .e questo non le nascondo mi onora..l'ipocrisia appartiene a lei non ai di lauro che nel bene e nel male hanno fatto storia in paese .le pare che possiamo prendere lezioni di vita da lei?..volga il suo sguardo mediatico altrove .noi avremmo tanto da fare .buon 2020
Lorenzo il realista
lun 6 gennaio 2020 09:05 rispondi a Lorenzo il realistaNulla togliere alla buona fede, ma un grossista di carne che salva un bovino? Ci sta. Nessun problema, diamo la presidenza dell' AVIS al conte Dracula
francesco di lauro
lun 6 gennaio 2020 10:52Gentile Lorenzo, il Suo pensiero : e' statico, conservatore, impedisce al 'suo' Dracula di diventare quello che ha sempre cercato di essere senza riuscirci: non avere bisogno del sangue per sopravvivere. Secondo il suo pensiero ( rispettabile per quanto ci riguarda, ma non rispettoso,sempre per quanto ci riguarda), i cacciatori restano cacciatori, gli assassini assassini, i poveri poveri (non vorrà mica mettere un morto di fame in mezzo al lusso?!) e' così continuando con la retorica ,non si offenda, del tutto prevedibile.: il problema e' che alla sua analisi, tra Dracula e l'Avis, manca del tutto il concetto evolutivo dello spirito umano , quello che ci a portato dai Cromagnon... a Casimiro:. mi perdoni la battuta ma...hai detto CICCIA!!! buon anno.