Entro l’8 agosto gli enti e le associazioni interessate dovranno presentare le osservazioni al progetto degli scarichi complementari del depuratore di Manduria e Sava previsto nelle marine manduriane. L’associazione Azzurro Ionio ha annunciato la presentazione all’ufficio Valutazioni ambientali della Regione Puglia le proprie osservazioni contrarie ai piani dell’Acquedotto pugliese ed anche delle prossime azioni legali qualora, come gli ambientalisti temono, il progetto dovesse passare.
Il presidente di Azzurro Ionio, Francesco Di Lauro, aprirà a breve una raccolta fondi necessari a sostenere le spese di un ricorso al Tar. «Non possiamo continuare a chiedere ai professionisti che ci danno una mano (avvocati e tecnici) di lavorare gratis – afferma Di Lauro - per quanto lo hanno finora fatto». L’ambientalista ha in mente anche di commissionare a degli biologi uno studio sugli effetti che avranno migliaia di metri cubi di acque dolciastre sugli ecosistemi di Porto Cesareo (area marina protetta e Palude del Conte) e della marina di Manduria (ecostistema marino, Chidro, Cuturi, fenicotteri e Salina dei Monaci). I piani di Aqp prevedono infatti lo scarico emergenziale dei reflui depurati nel bacino Arneo di Torre Colimena collegato direttamene con l’omonimo mare.
«Dovremo tutti fare un ulteriore grande sforzo – scrive Di Lauro -, per evitare che un depuratore nato male, imposto con la forza, scarichi continuamente a mare fino a 10.000 metri cubi di acque reflue». Azzurro Ionio si batterà anche per impedire la realizzazione del cosiddetto «Parco dell’acqua» (ettari ed ettari di lago artificiale con trincee disperdenti dei reflui in zona Masseria Marina a San Pietro in Bevagna, all'interno della riserva naturale bosco Cuturi e della Rosa Marina.
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9 commenti
Giovanni
sab 31 luglio 2021 01:47 rispondi a GiovanniOsservi Di Lauro, osservi. Noi intanto scarichiamo merda nel sottosuolo.
Giovanni Li Casci
gio 29 luglio 2021 11:28 rispondi a Giovanni Li CasciA Torre Colimena si aspetta l Acqua da 40 anni… ora arriva un fiume di merda Maledette metafore
Tonino
gio 29 luglio 2021 08:11 rispondi a ToninoA quando uno studio per verificare l'inquinamento prodotto dai pozzi neri a perdere ? Dei danni ambientali causati dalla mancanza di acqua e fogna, e di tutta la rete di raccolta delle acque piovane lungo le strade che puntualmente si allagano ? Gradirei che le stesse battaglie fossero organizzate per risolvere queste problematiche, anzichè accumulare ritardi con mediazioni interminabili per un opera ormai indispensabile.
Pro copio
sab 31 luglio 2021 01:41 rispondi a Pro copioTonino lei adesso pretende troppo!
Fernando Maria Maurizio Potenza
gio 29 luglio 2021 03:02 rispondi a Fernando Maria Maurizio PotenzaIo andrei più indietro nel tempo, ovvero quando lo stesso Di Lauro con il sottoscritto ed altri coraggiosi amici, lottavamo contro l'abusivismo edilizio su tutta la costa del territorio di Manduria. Dove nessun piano regolatore ma mille condoni edilizi e nessuna demolizione hanno portato alla proliferazione di pozzi neri a perdere. Dove lo stesso Comune sapeva ma non ha mai controllato e fatto nulla. Nessuno è contario al depuratore, ad una rete fognaria ad una bonifica. Siamo contrari sulla scelta di realizzarlo nel bel mezzo di un parco naturale, vicinissimo al mare, alle dune di sabbia protetta, tra Fenicotteri e Volpoche. Purtroppo, oggi, l'intelligenza umana si evince ancora da come hai saputo distruggere la natura per un grigio progresso, anziché da come sei riuscito a proteggerla.
Giovanni
ven 30 luglio 2021 12:56 rispondi a GiovanniAdesso chi ha costruito in quel barbaro modo fa muro contro il depuratore. Inutile girare intorno, chi si è opposto, in buona o cattiva fede, ha provocato un ritardo di 15 anni. E chissà se è quando finirà.
Lorenzo
gio 29 luglio 2021 02:48 rispondi a LorenzoE basta su con sta storia che non si vuole il depuratore. Chi l'ha detto no al depuratore? È lo scarico nel mare in area protetta il problema. Suvvia siamo seri o mono tematici all' infinito. Chi ha portato l'acqua potabile in Centro a San Pietro senza fognature? Chi non certifica con documento apposito la pulizia dei pozzi neri? Che fine hanno fatto i soldi dei condoni 1984 1994 2004 dove si prevedevano le urbanizzazioni primarie? Perché Sava da oltre 100 anni galleggia sulla sua cacca e non si è fatto un suo depuratore sul suo territorio? Perché hanno costruito ad Urmo e non qualche Km più internamente? Perché hanno costruito subito l'impianto e non hanno fatto gli espropri dei terreni per asserire le tubazioni da Sava alla Colimena? Business, sordi, turnisi, altro che tutela ambientale.
Egidio Pertoso
gio 29 luglio 2021 08:08 rispondi a Egidio PertosoCon la carenza ( se ne vedono le conseguenze) è da scimuniti mandare nel mare acqua "depurata". Ci saranno sempre,insieme a questa, altri elementi, chimici ed oleosi, sversati a monte negli scarichi fognari anche in maniera fraudolenta. Chi controllera'? La gestione del depuratore sarà affidata, così come avviene per le discariche, in appalto, ad aziende private, esonerandosi l' AQP. Sversando su terreno è possibile un qualsiasi monitoraggio. E questi reflui possono esseri usati, alla maniera degli israeliani come fanno nel deserto, per usi irrigui, per un' agricoltura sostenibile, ammesso che si voglia investire in cio' e ridare alla natura cio' che abbiamo sottratto per i nostri usi ed abusi.
Lorenzo
gio 29 luglio 2021 06:43 rispondi a LorenzoOttimo io ci sono. Farò avere mio contributo. Giusta iniziativa. Grazie