Lunedì, 7 Luglio 2025

Attualità

Un gesto di straordinario altruismo, purtroppo inutile, che ora fa sanguinare il cuore di un padre che si tormenta nelle domande senza risposta

“La mia Giulia che voleva donare gli organi”, il dolore struggente in una tessera dell’Aido

Giulia e Fernando De Santis Giulia e Fernando De Santis | © La Voce di Manduria

«Mi è mancata la necessaria serenità per soddisfare il tuo desiderio di donare gli organi, forse ho sbagliato». A quaranta giorni dalla tragica fine della figlia Giulia, vittima di un incidente stradale avvenuto sulla Uggiano-Sava, suo padre Fernando De Santis s’interroga in uno struggente e doloroso pensiero che condivide con i suoi amici di Facebook sulla cui bacheca personale pubblica la tessera dell’Aido dell’amata figlia. «Sono trascorsi 40 giorni da quel tragico 11 dicembre in cui ci hai lasciato e a volte penso che, forse, avresti desiderato che i tuoi preziosi organi, il tuo cuore, il fegato, la cornea dei tuoi meravigliosi occhi fossero stati donati a qualche anima sofferente».

Lo sfogo è il dolore insopprimibile di un padre che torna a galla, attuale e pungente, come quella terribile. Un dolore lacerante che si rinnova con il ritrovamento tra gli oggetti appartenuti alla figlia della “Carta del donatore” con la quale la giovane avvocatessa, Giulia, aveva dichiarato il proprio assenso alla donazione degli organi e tessuti del proprio corpo a scopo di trapianto. «Dopo la mia morte», si legge sulla tessera numero 1818/D depositata presso la sede Aido di Taranto. Un gesto di straordinario altruismo, purtroppo inutile, che ora fa sanguinare il cuore di un padre che si tormenta nelle domande senza risposta: «Forse avresti voluto donare parte di te al prossimo, prima di spiccare il volo per il cielo». E scrive ancora. «Conservo la tua tessera di donatore di organi, avevi aderito all''AIDO fin dal 2012, quasi ad aver prefigurato il tuo futuro e non lontano fine vita. Mi è mancata, non so se è una colpa, la necessaria serenità per soddisfare il tuo desiderio di donarsi al prossimo, forse ho sbagliato.

«In cuor mio avrei voluto che quei preziosi organi avessero potuto dare la vita ed il sorriso ad altre giovani creature, ma mi è mancata la necessaria serenità».
Giulia De Santis era una promettente avvocatessa, aveva 27 anni e la sera dell’11 dicembre scorso, dopo una giornata di lavoro in uno studio legale di Manduria, stava rientrando a Sava dove viveva. Ferita gravemente, morirà poco dopo il ricovero all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.

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6 commenti

  • Roberto Mares
    mer 10 febbraio 2021 05:46 rispondi a Roberto Mares

    Sig. De Santis, dall'articolo non si capisce bene se è stato lei a non consentire al prelievo degli organi di Giulia o se i medici non le hanno fatto la richiesta per procedere alla donazione. Se così fosse, la mancanza dei medici sarebbe molto grave, perché avevano la possibilità di controllare nel data base del CNT se Giulia avesse dato il consenso al prelievo degli organi.

  • Lomartire Consuelo
    sab 23 gennaio 2021 02:32 rispondi a Lomartire Consuelo

    Ricorderò il tuo meraviglioso sorriso di qualche giorno prima..

  • Mimmo sammarco
    sab 23 gennaio 2021 12:41 rispondi a Mimmo sammarco

    Onore a questa ragazza volata in cielo troppo presto..

  • Leonardo
    sab 23 gennaio 2021 07:57 rispondi a Leonardo

    Anche nei cuori di tutti coloro che l'hanno conosciuta, qui a Pisa, Giulia ha lasciato una traccia indelebile che si è trasformata in una fitta dolorosa per la sua scomparsa.

  • Gregorio Pizzi
    ven 22 gennaio 2021 09:25 rispondi a Gregorio Pizzi

    Non immaginavo che tu, cara Giulia, potessi lasciare impressa nel cuore i qualcuno l'immagine del tuo viso sempre sorridente. In quei qualcuno, mi ritrovo a pieno titolo. Ciao GIULIA TVB

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