
«Voi giornalisti scrivete solo ca**ate». Con queste parole offensive e fuori luogo, ieri, una dipendente della Compark – società incaricata della gestione dei parcheggi a pagamento a Manduria, ha reagito a una nostra legittima richiesta di chiarimenti sul mancato aggiornamento dei parchimetri, un disservizio che sta causando disagi e confusione tra gli automobilisti (di questo parliamo in un altro articolo del giornale).
La situazione, già grave per il comportamento irrispettoso, è degenerata ulteriormente quando, richiamando l’operatrice al dovere di rispondere con cortesia al pubblico, le abbiamo chiesto di identificarsi. La risposta è stata un netto rifiuto, accompagnato da ulteriori insulti rivolti alla stampa e al nostro lavoro. Tutto questo alla presenza di una cittadina-cliente.
Non solo. In un crescendo di tensione che noi abbiamo immortalato in una foto, la dipendente ha deciso di chiamare la polizia locale, impedendoci nel frattempo di lasciare l’ufficio e, di fatto, trattenendoci contro la nostra volontà fino all’arrivo degli agenti. Sul posto sono prontamente intervenuti due vigili in divisa, accompagnati dal comandante Umberto Manelli che ha cercato di riportare serenità spiegando all’esagitata signora chi fossimo e quale fosse la nostra funzione.
Nonostante il tentativo del comandante di mediare e invitare alla calma, l’operatrice ha proseguito con il suo atteggiamento ostile, ribadendo più volte il suo giudizio sprezzante nei confronti della stampa. Alla nostra richiesta di ricevere delle scuse formali, la signora ha opposto un netto rifiuto, chiudendo la porta a ogni possibilità di ricomposizione.
È un episodio che lascia l’amaro in bocca. Non tanto per l’offesa personale che pure c’è stata, ma per l’idea distorta che in alcuni ambienti si ha del lavoro giornalistico, preso con fastidio, provocazione o addirittura una minaccia. Non è così. Informare, denunciare disservizi, raccontare la realtà è un dovere verso i lettori e un diritto garantito dalla Costituzione.
La stampa non è al servizio di nessun potere, né politico né aziendale. E chi gestisce un servizio pubblico ha il dovere di rispondere con rispetto, trasparenza e correttezza. Quando questo non accade, è doveroso non solo raccontarlo, ma anche difendere con fermezza la dignità del nostro lavoro.
Da parte nostra ci sentiamo sì noi di chiedere scusa, ma al comandante Manelli perchè suo malgrado è stato coinvolto in un episodio che si sarebbe potuto evitare con un po’ di educazione e rispetto verso l’utenza da parte di chi svolge un servizio pubblico.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
CRICORIU
oggi, ven 27 giugno 09:30 rispondi a CRICORIUQuesti atteggiamenti irrispettosi conditi da satrapismo non dovrebbero esistere nella civile convivenza e maggiormente in uffici "pubblici" o meglio a contatto col il pubblico come in questo caso... Fossi in voi farei una bella denuncia informando la Compark di Varese che nel suo organico ci sono persone/addetti NON idonei al contatto con il pubblico. Sentendo varie "campane" non e' l'unica/o addetta/o ad avere atteggiamenti irrispettosi e strafottenti verso tutto e tutti...cosi ti pacci
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, ven 27 giugno 07:27 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaQuando manca la cultura abbinata al senso civico tutto diventa IGNORANZA 😜 Purtroppo ignorante non è mai colui che commette l' errore ma, lo è colui/colei che non lo ammetterà mai. Oggi in giro di questi personaggetti purtroppo ne siamo pieni in ogni luogo e molte volte anche nei luoghi pubblici. Opinioni