
Si chiamava Francesco Saracino, aveva 88 anni e viveva da solo in casa. La casa che ha preso fuoco, uccidendolo. È l'ultima vittima della solitudine e della fatalità, due elementi alla base della tragedia che si è consumata ieri mattina intorno alle 10 a Sava. La modesta abitazione in via Trieste è stata completamente distrutta dalle fiamme, le stesse che non hanno risparmiato il corpo del povero anziano trovato carbonizzato nella stanza da letto.
A trovarlo dopo aver spento l'incendio sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Manduria che prima di entrare hanno dovuto mettere in sicurezza gli ambienti completamente saturi di fumo nero che non permetteva l'ingresso.
Una volta dentro, hanno avuto conferma di ciò che si sospettava e che tutti si aspettavano di vedere. Lo avevano già capito i vicini e una nipote che come tutte le mattine anche ieri era andata a trovare lo zio per governare la casa e preparare il pranzo. Quello che restava del corpo era adagiato sul pavimento di quella che era la stanza da letto. La violenza del fuoco ha cancellato ogni cosa polverizzando arredi e intonaco, portando pericolosamente allo scoperto il solaio.
L'ipotesi è che lo sfortunato pensionato si trovasse a letto quando i fumi e il fuoco lo hanno raggiunto con una rapidità tale da non permettergli di salvarsi. La speranza dei familiari e di tutti è che la morte sia sopraggiunta per l'inalazione dei fumi e che le fiamme lo abbiamo aggredito dopo. A lanciare l'allarme è stato uno dei vicini che aveva visto il fumo uscire da una finestra sul retro confinante con il suo giardino.
Sulle cause dell'incendio i vigili del fuoco non si sono ancora espressi proprio per la gravità dei danni provocati all'abitazione che hanno reso necessario l'intervento di una squadra speciale del Corpo che verrà da Bari probabilmente oggi.
Da una prima ipotesi fatta, non trovando niente di ancora visibile, si pensa che l'innesco sia partito da un corto circuito, forse da una prolunga-ciabatta. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e il personale sanitario chiamato preventivamente quando ancora non si conosceva la devastazione all'interno, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Sava e il comandante della compagnia di Manduria, capitano Alessandro Torto. L'ufficiale si è rapportato con il magistrato di turno, il pubblico ministero Marco Colascilla Narducci che deciderà nelle prossime ore se affidare o meno incarico per l'autopsia. Nell'attesa il pm ha disposto il sequestro della salma che è stata portata nell'obitorio dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. La notizia ha sconvolto l'intera comunità.
Il sindaco di Sava, Gaetano Pichierri, che ha assistito sgomento alle drammatiche fasi di spegnimento del fuoco e al macabro ritrovamento della vittima, ha pubblicato un post sui social comunicando la sospensione delle attività di spettacolo che erano previste ieri sera. «Con profondo dolore scrive il primo cittadino -, ho deciso di annullare tutti gli eventi in programma per oggi a seguito del tragico evento che ha colpito la nostra comunità, causando la perdita del caro Francesco. In questo momento di grande tristezza conclude lo scritto -, ci stringiamo con affetto e rispetto al dolore dei suoi familiari, condividendo il loro lutto».
Nazareno Dinoi
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