Martedì, 22 Ottobre 2024

Giudiziaria

Tre manduriani coinvolti

"Violenza privata", lite condominiale finisce in Cassazione

Cassazione Cassazione

La Corte di Cassazione ha condannato definitivamente per il reato di violenza privata una manduriana di 60 anni che aveva impedito ai condomini di una palazzina l’accesso al locale dove è ubicata la cisterna dell’acqua. La donna, A.M. le sue iniziali, aveva presentato ricorso contro la condanna di secondo grado ma i giudici romani hanno respinto la richiesta confermando la pena emessa dal primo e secondo grado di giudizio. L’appello si era concluso a novembre dello scorso anno   

Secondo l'ipotesi accusatoria, ritenuta fondata dai giudici di merito, l'imputata, con violenza - avendo sostituito arbitrariamente la serratura del locale della palazzina dove è ubicata la cisterna dell'acqua - avrebbe impedito ad una coppia di condomini, L.M. e P.S, sempre di Manduria, di poter usufruire liberamente della risorsa idrica.

L’imputata aveva obiettato che nella sua proprietà era semplicemente costituita una servitù per prelevare acqua, a mezzo di apposita conduttura e che i due condomini non avevano alcun diritto di accedere nella sua abitazione dove si trovava anche la cisterna, ma solo di prelevare acqua a mezzo di apposita conduttura. La chiave del locale era stata data alla coppia per accudire la madre che era deceduta ormai da anni e non per accedere all'abitazione dell'imputata ove si trovava anche la cisterna.

Per la Corte di Cassazione la ricostruzione dei giudici dell’appello era stata coerente con quanto accaduto e la pena inflitta era quindi adeguata. Rigettando il ricorso gli ermellini hanno reso definitiva la condanna per violenza privata condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali e alla sanzione pecuniaria di tremila euro.

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2 commenti

  • Realtà
    mer 27 settembre 2023 12:17 rispondi a Realtà

    Come mai in questo caso non si dice chi è l avvocatu ?

  • Egidio Pertoso
    mar 26 settembre 2023 07:52 rispondi a Egidio Pertoso

    Questo è niente. Chissà cosa succederà quando, come si vocifera, la Regione si sbarazzera' dell' Acquedotto Pugliese, nostro, consegnando la gestione dell' acqua nelle mani dei privati!

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