
«Ci sentiamo abbandonati. C’è un palo pericolante che rischia di caderci addosso, le strade sono piene di buche, non abbiamo il servizio di rete fognaria né il gas, e neppure quello postale. Mancano persino i numeri civici: qui siamo nel Medioevo». A parlare, con un misto di rabbia e rassegnazione, sono i residenti di via degli Abeti. Il quartiere è quello di Torre Bianca, periferia nord-ovest di Manduria, a tre chilometri dalla frazione Uggiano Montefusco.
In effetti, quando ci si lascia alle spalle l’istituto agrario e si svolta a destra imboccando la prima traversa, la sensazione è quella di entrare in un rione ai margini della città. Una lunga strada a zig-zag tra buche e rattoppi si snoda infine tra tre vie, e la centrale è proprio via degli Abeti, la più malmessa. Alzando lo sguardo, si nota subito un palo inclinato che sovrasta una lunghissima fila di piccoli crateri. «Sono 56 buche in tutto, mentre quel palo pericolante è così da almeno un mese», racconta Mina, una degli abitanti che incontriamo. Lei ha segnalato il problema più volte, e i tecnici sono effettivamente intervenuti: «Ma non hanno fatto un intervento completo - precisa la donna che poi continua -, si sono limitati a mettere un nastro di segnalazione e un legno come supporto provvisorio, ma è inutile, perché il palo può cadere da un momento all’altro».
Un altro residente, Gianfranco, è ancora più pessimista: «Solo se accade una tragedia il comune interverrà». A peggiorare la situazione è il pessimo stato del manto stradale. «Ho perso il conto delle volte che ho portato la macchina dal meccanico per colpa di questi crateri. Chi mi restituirà i soldi spesi? La strada, però, è comunale», dice ancora Mina, esasperata dall’indifferenza delle istituzioni locali. Ma la lista dei disagi non finisce qui. «Da noi il postino passa di rado perché non abbiamo i numeri civici, siamo sempre noi ad andare in posta, è assurdo», racconta un’altra abitante che ha parlato anche di un altro grave problema della zona: qui i residenti fanno ancora affidamento ai pozzi, perché manca la rete fognaria. La situazione è dunque precaria e allarmante, per questo i residenti lanciano un appello all’amministrazione: «Paghiamo le tasse e pretendiamo di avere i servizi. Siamo cittadini anche noi». La speranza ora, è che l’eco del loro grido di denuncia possa arrivare alle coscienze del palazzo di città messapico.
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1 commento
Vincenzo
lun 10 febbraio 19:41 rispondi a VincenzoPiena solidarietà dal quartiere Barci.