Domenica, 5 Maggio 2024

Giudiziaria

Un importante segno di distensione per la difesa iniziato già con l’udienza dello scorso 4 dicembre quando il piemme non si è opposto alla richiesta di messa in prova

Stano: il primo “orfanello” a casa per il Natale

la banda degli "orfanelli" di Manduria la banda degli "orfanelli" di Manduria | © La Voce di Manduria

Natale da passare in casa con i propri familiari per i minorenni accusati di aver torturato sino alla morte Antonio Cosimo Stano, il sessantacinquenne manduriano deceduto il 23 giugno scorso dopo 18 giorni di agonia nell’ospedale di Manduria. Il primo ad aver ricevuto il a osta per lasciare la comunità di recupero dove è stato affidato dal giorno del suo arresto, è il diciassettenne difeso dall’avvocato Daniele Capogrosso. Il ragazzo potrà soggiornare nella casa dei genitori dalle 8 del mattino del 25 dicembre sino alle 21 del giorno dopo. Il suo legale assiste un altro minore coinvolto nello stesso procedimento per il quale ha presentato la stessa istanza in attesa di risposta. Identica cosa hanno fatto i difensori degli altri imputati minorenni che dall’esito del primo via libera sono quasi certi di altrettanti esiti positivi. Il magistrato che ha concesso questo primo permesso di trascorrere le festività natalizie in famiglia è il giudice Bina Santella. Aveva invece espresso parere contrario il pubblico ministero Pina Montanaro, procuratore capo della Repubblica dei minorenni, titolare dell’inchiesta e sostenitrice delle accuse ma anche favorevole alla mesa alla prova ai servizi sociali degli imputati. Proprio sulla concessione di tale beneficio che in caso di superamento della prova consentirà agli imputati di beneficiare dell’estinzione del reato, hanno fatto leva gli avvocati difensori per chiedere il permesso breve di Natale.

Un importante segno di distensione per la difesa iniziato già con l’udienza dello scorso 4 dicembre quando il piemme non si è opposto alla richiesta di messa in prova per tutti gli imputati ad eccezione del più violento per il quale ha chiesto di procedere con il giudizio che si svolge con il rito abbreviato. Alla sbarra ci sono undici minori accusati a vario titolo dei reati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati a danno del pensionato Stano. Quello della tortura seguita dalla morte è il reato più grave che prevede una pena sino a trent’anni di carcere. La pubblica accusa ha proposto per i dieci un periodo di prova dai due ai tre anni in base alla gravità delle accuse di cui rispondono gli imputati il cui procedimento, in caso di accoglimento della richiesta, sarà congelato. Il superamento della prova estinguerà il reato. Il processo andrebbe invece avanti per l’unico «bullo» escluso dall’affidamento sociale, quello protagonista del video, sicuramente più cruento, diventato simbolo della ferocia del bullismo su una persona inerme, indifesa e sola. La scena è quella del disabile accerchiato dal branco che viene ingannato dal diciassettenne il quale finge di chiedere la pace con una stretta di mano che si trasforma in un violento ceffone sul volto di Stano il cui sguardo terrorizzato sarà difficile dimenticare. La giudice Bina Santella, presidente del Tribunale dei minori, ha rinviato la decisione al 28 gennaio prossimo. Questo Natale, invece, tutti a casa, imputati compresi.

Nazareno Dinoi

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1 commento

  • G. D.
    ven 20 dicembre 2019 07:37 rispondi a G. D.

    Mah...senza parole... Magari anche il povero Antonio avrebbe voluto passare il natale nella sua umile dimora in tutta tranquillità... Invece non può più farlo... Questi.. Nn so come definirli.. Avranno questo piacere, magari passando questo giorno come se niente fosse. .. Che dire dei difensori.. Se fossi avvocato con un minimo di umanità e non con lo scopo di apparire e guadagnare(anche se è il loro mestiere) in questo caso.. mi sarei anche astenuto dal difenderli... Sicuramente i genitori sono i primi a soffrire... Ma dovevano porsi delle domande.. Quando i propri figli rientravano tardi.. Questo nn è puntare il dito... Ma guardare la realtà.. Una brutta realtà dove i buoni pagano e i cattivi sono fuori

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