
Si è tenuto ieri l’interrogatorio di garanzia del presunto spacciatore manduriano, di 31 anni, P.M, le sue iniziali, accusato di aver cercato di disfarsi di uno zaino contenente droga e due pallottole di diverso calibro. Assistito dal suo avvocato di fiducia, Antonio Liagi, l’indagato che nega di essere il proprietario del borsone contrariamente a quanto affermano i carabinieri ha rischiato il carcere così come voleva il pubblico ministero Rosanna Lopalco. Alla fine il gip Giovanni Caroli gli ha concesso i domiciliari. Secondo i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Manduria che si erano recati al domicilio del sospettato per una perquisizione, il trentunenne avrebbe cercato di disfarsi del borsone gettandolo nel cortile del vicino.
Le forze dell’ordine dopo aver recuperato il borsone hanno rinvenuto al suo interno, suddivisi in vari pezzi, un totale di 3,85 grammi di hashish, 4,91 di cocaina, 13,82 di mannitolo, 3 bilancini di precisione, un trita erba, un taglierino intriso di sostanza stupefacente e vario materiale per il confezionamento della droga. È stato inoltre trovato un proiettile 38 special e una cartuccia a salve calibro 8. Nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto la somma in contanti di 340 euro ritenuto provento dello spaccio.
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2 commenti
jackalien
sab 30 maggio 2020 07:14 rispondi a jackalien4,91 grammi di bamba+13,82 di mannitolo sarebbero diventati 20 grammi a 80 euro...mancu la droga è bona a manduria...
leonardo
sab 30 maggio 2020 09:44 rispondi a leonardoIN ITALIA è TUTTO UGUALE SU 20 LAVORATORI 4 MERITANO E 16 STIPENDI A SGRASCIU