Giovedì, 3 Luglio 2025

Cronaca

L’episodio raccontato da una lettrice

Sospetti su un’altra esibizione del misterioso adescatore di bambine

Carabinieri Manduria Carabinieri Manduria

Potrebbe non essere un episodio isolato quello denunciato dalla dodicenne manduriana avvicinata nei giorni scorsi da un uomo che, a bordo di un’auto bianca, avrebbe compiuto atti di autoerotismo davanti a lei. A farlo pensare è la testimonianza di una donna che ieri, dopo aver letto la notizia su La Voce di Manduria, ha contattato la redazione riferendo un fatto analogo accaduto il giorno prima, questa volta ai danni di una giovane adulta.

Secondo il racconto fornito dalla nostra lettrice, l’episodio si sarebbe verificato l’altro ieri nei pressi di corso XX Settembre. La testimone stava percorrendo in auto una strada urbana quando ha notato davanti a sé una vettura dello stesso colore di quella descritta dalla minore. Alla guida c’era un uomo calvo, anche questo corrispondente con l’uomo che ha avvicinato la bambina. Poco dopo il misterioso personaggio ha rallentato per fermare una giovane donna che, in abiti da mare e quindi succinti, era appena scesa dalla propria auto ed entrava in casa.

La testimone, costretta a fermarsi dietro la vettura bianca, ha osservato la scena. L’uomo ha abbassato il finestrino e rivolto la parola alla ragazza che si è avvicinata all’auto. Dopo pochi secondi, la giovane si è allontanata bruscamente, visibilmente turbata, apostrofando l’uomo e rientrando rapidamente in casa. A quel punto, l’automobilista si è allontanato accelerando.

L’insolito comportamento dell’uomo e la reazione della donna hanno colpito la testimone che, leggendo ieri la notizia del presunto adescamento ai danni della minore, ha pensato potesse trattarsi dello stesso esibizionista. I carabinieri (informati del nuovo caso) proseguono le indagini coordinate dal maggiore Alessandro Torto.   

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7 commenti

  • Luigi Daggiano
    mer 2 luglio 18:20 rispondi a Luigi Daggiano

    Ma la signora che ha notato tutto penso sia stato più giusto prendere il numero di targa e comunicarlo immediatamente alle forze dell'ordine. Sarebbe stata la cosa più giusta.

  • Raffaele Damicis
    mer 2 luglio 12:36 rispondi a Raffaele Damicis

    E tutte le telecamere del paese a cosa servono

  • Raffaele damicis
    mer 2 luglio 12:35 rispondi a Raffaele damicis

    Ma è possibile che nessuno è in grado di riconosce il modello della macchina? O per lo meno la targa che è più facile

  • Gregorio
    mer 2 luglio 09:56 rispondi a Gregorio

    Secondo me, questi episodi NON devono succedere, tutti dobbiamo partecipare . Soprattutto chi possiede delle videocamere installate sulle strade e, ..non sentendosi dire: “- LA TELECAMERA È ROTTA, NÓ NCÌ FUNZIONA “. …invece funziona troppo bene per curiosare i vicini di casa e spettegolare. Cerchiamo di essere coerenti e collaborativi e andare contro questo GRAVE problema che incombe sulle persone, soprattutto DONNE.

  • Gregorio
    mer 2 luglio 09:56 rispondi a Gregorio

    Secondo me, questi episodi NON devono succedere, tutti dobbiamo partecipare . Soprattutto chi possiede delle videocamere installate sulle strade e, ..non sentendosi dire: “- LA TELECAMERA È ROTTA, NÓ NCÌ FUNZIONA “. …invece funziona troppo bene per curiosare i vicini di casa e spettegolare. Cerchiamo di essere coerenti e collaborativi e andare contro questo GRAVE problema che incombe sulle persone, soprattutto DONNE.

  • Alessandra Moscogiuri
    mer 2 luglio 08:35 rispondi a Alessandra Moscogiuri

    A tutte le donne costrette a subire questi comportamenti da malati psichiatrici,altro non sono, dico di non farsi intimidire.Io tanti anni fa ho subito un fatto analogo. Andai immediatamente dai Carabinieri che mi aiutarono tempestivamente. A me si verificò alla pista ciclabile di Uggiano e il viscido in questione aveva pure un casco per rendersi irriconoscibile. I Carabinieri mi informarono che era un malato psichiatrico,subito rintracciato non diede più fastidio.

    • CarlaMelani
      mer 2 luglio 17:08 rispondi a CarlaMelani

      Ignoranza popolino...il problema non è il presunto molestatore o guardone, ma la famiglia e il CIM. Avere disturbi psichiatrici, non è una colpa.

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