
E' di San Marano di San Giuseppe l'operaio morto folgorato questa mattina mentre era al lavoro in un cantiere stradale sulla Taranto Avetrana, non lontano dalla periferia del capoluogo jonico. Angelo Cotugno, di 58 anni, ha perso la vita durante le operazioni all'interno del cantiere per la realizzazione di opere relative alla strada Regionale 8. Stando alle prime informazioni, l'incidente sarebbe avvenuto mentre era in azione una motopompa.
Durante l'intervento sarebbe stato urtato accidentalmente un cavo che avrebbe sviluppato la scarica che ha ucciso il lavoratore. Sul posto sono scattati subito i soccorsi con l'intervento dei sanitari del 118. Ma per la vittima, purtroppo, non c'è stato nulla da fare. Nel cantiere sono subito arrivate anche le pattuglie della Polizia.
"Lo abbiamo detto troppe volte “adesso basta”, ora la morte di Angelo Cotugno (59 anni), inchioda tutti alle proprie responsabilità. Responsabilità che ora come Fillea Cgil Taranto, chiediamo vengano individuate definitivamente". E’ il commento a caldo del segretario generale della Fillea Cgil di Taranto, Francesco Bardinella, dopo l’incidente sul lavoro di oggi in un cantiere della Semat per la costruzione della strada Talsano-Avetrana, Regionale 8. "La dinamica è in fase di accertamento – commenta ancora Bardinella – ma sappiamo per certo solo la condizione in cui questi operai vivono da tempo. La Semat ha presentato istanza di concordato e in quella gettata di cemento, vicino ai cavi dell’alta tensione, c’era anche tutta l’angoscia di chi è precario ormai da troppo tempo". "È necessario intervenire per cambiare le leggi sul lavoro, sulla sicurezza delle persone, sulla prevenzione. Negli appalti si concentrano gli incidenti mortali maggiori" – aggiujnge Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Cgil di Taranto. "Lo diciamo da tempo, basta con il solito cordoglio. Bisogna fermare questa mattanza di persone che escono di casa la mattina per lavorare e non tornano più dai loro cari". "Alla famiglia – conclude Bardinella - non consegneremo solo il nostro cordoglio ma anche la nostra pratica vicinanza". Il tema delle morti sul lavoro, come si ricorderà, fa parte anche dei temi posti all’attenzione di Cgil e Uil nella giornata di protesta che si svolgerà tra due giorni con il sit in sotto la Prefettura di Taranto.
“Il terribile incidente avvenuto in un cantiere stradale sulla Taranto-Avetrana, costato la vita ad un operaio 59enne, è la dimostrazione che sulla sicurezza nei luoghi di lavoro c’è ancora tantissimo da fare. Siamo vicini alla famiglia del lavoratore e continuiamo la mobilitazione lanciata a livello nazionale dalla Cisl per sensibilizzare le persone, confrontarci con le imprese, chiedere interventi alle istituzioni”. Lo dichiarano Gianfranco Solazzo, segretario generale della Cisl Taranto-Brindisi, e Gianmarco Passiatore, reggente della Filca-Cisl territoriale. “Non conosciamo ancora le modalità di questo nuovo, drammatico incidente sul lavoro, ma siamo fortemente preoccupati dagli infortuni nei cantieri, che provocano danni anche molto gravi e vittime, come accaduto oggi. Formazione, prevenzione, innovazione, applicazione del contratto, cultura della sicurezza e percezione del rischio – spiegano - sono gli strumenti a disposizione di noi tutti per evitare nuovi incidenti nei cantieri".
"Dall'inizio del 2024 le morti nei luoghi di lavoro in Puglia sono già 16, dati che confermano la Puglia nelle primissime posizioni della classifica dei territori meno sicuri per le lavoratrici e i lavoratori. La strage va fermata con ogni mezzo". Lo afferma il segretario regionale della Uil Puglia, Gianni Ricci, commentando la notizia della morte di un operaio di 59 anni della ditta Semat, Angelo Cotugno, originario di San Marzano di San Giuseppe, rimasto folgorato mentre era in corso una gettata di cemento per coprire alcune tubazioni in un cantiere per la costruzione della strada Talsano-Avetrana.
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