
Dopo le polemiche suscitate dalla presenza di tre donne, due completamente nude e una in topless, sulla spiaggia pubblica manduriana di Borraco, interviene Fidenzio Laghi, presidente dell’Associazione Naturista Nazionale. In una lettera aperta, Laghi difende il naturismo e chiarisce la legittimità del nudo in determinati contesti.
Il presidente sottolinea come il topless sia ormai ampiamente tollerato dalla normativa vigente, mentre per quanto riguarda la nudità integrale, ricorda che la giurisprudenza italiana, inclusa la Corte di Cassazione, non considera il semplice nudo come reato se praticato in luoghi noti per la presenza di naturisti. “È dal 1970 che la magistratura non condanna più il nudismo come atto contrario alla pubblica decenza”, afferma Laghi, citando casi personali conclusi senza conseguenze legali.
Il naturismo, spiega, è una filosofia di vita che promuove il benessere fisico e mentale e il rispetto per il proprio corpo. “Il nudo non è necessariamente legato alla sessualità”, scrive, “e può rappresentare anche un’opportunità educativa per i più giovani, insegnando loro un rapporto sano con il corpo umano”.
Laghi cita inoltre la Costituzione italiana, sostenendo che punire il nudismo contrasterebbe con gli articoli 3, 21 e 32, che tutelano l’uguaglianza, la libertà di espressione e il diritto alla salute.
A sostegno della sua posizione, riporta anche le parole di San Giovanni Paolo II, tratte dal libro Amore e responsabilità, in cui si afferma che “la nudità come tale non dev’essere equiparata all’impudicizia” e che “il corpo umano non è una fonte di vergogna”.
Il presidente ha scritto la sua lettera dopo aver letto la notizia su La Voce di Manduria, esprimendo così il proprio dissenso verso le critiche ricevute dalle tre donne e difendendo il diritto a vivere la nudità in modo naturale e rispettoso.
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