
FOGGIA — Un colpo di calore che avrebbe aggravato le sue già critiche condizioni di salute. Potrebbe essere questa la causa della morte del bambino di quattro mesi, bulgaro di etnia rom, morto ieri mattina a Foggia. Secondo la prima ricostruzione della polizia, che sta indagando sull’accaduto, alle 11 di ieri i genitori del neonato, che vivono in una roulotte a Borgo Cervaro, hanno chiamato il 118 perché le condizioni di salute del figlio, che da qualche giorno aveva la febbre alta, si erano improvvisamente aggravate. I medici dell’unità di emergenza, una volta sul posto, accertata la gravità della situazione hanno disposto l’immediato trasferimento del piccolo agli Ospedali Riuniti del capoluogo. Durante il trasporto però il piccolo è morto. Una morte sospetta che ha immediatamente fatto scattare l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore del tribunale di Foggia Antonio Laronga e dalla sezione Volanti della polizia. Le prime investigazioni hanno scartato l’ipotesi di una morte violenta: il corpicino, infatti, non presentava alcun segno di ferita. Secondo alcune indiscrezioni il neonato, invece, appariva molto disidratato. Al termine dell’ispezione del cadaverino effettuata dall’equipe di Medicina legale del professor Vittorio Fineschi, vista l’impossibilità di stabilire cause della morte, sono stati gli stessi medici a chiedere l’autopsia per chiarirne l’origine. L’esame autoptico dovrebbe essere effettuato nelle prossime ore. Secondo una delle ipotesi il caldo eccessivo delle ultime ore potrebbe aver aggravato le condizioni di salute del neonato e, in particolare, la febbre già molto alta. Una situazione -la febbre alta, le alte temperature registrate a Foggia negli ultimi due giorni e il vivere in una roulotte -che potrebbe essere stato un mix fatale per il bimbo bulgaro. Una delle cause della febbre alta è la disidratazione che aumenta e diventa pericolosa -soprattutto in un neonato -con il caldo eccessivo. Domenica scorsa il bambino era stato portato al pronto soccorso dai genitori che si erano preoccupati per la febbre alta: i medici degli Ospedali Riuniti, dopo un primo esame, avevano sottoposto il piccolo ad una visita pediatrica. Il medico ha fornito ai genitori la cura e le medicine da somministrare, degli antipiretici, ma, soprattutto, si è premurato di dire ai genitori di far seguire il figlio da un pediatra. La famiglia della vittima vive da circa sei mesi alla periferia di Foggia, Borgo Cervaro, sulla provinciale 86 in direzione Carapelle. La polizia, ieri mattina, ha sequestrato tutte le cartelle cliniche della vittima mettendole a disposizione del magistrato titolare dell’inchiesta. Stando ad alcune indiscrezioni sembra che, da un primo esame, dal punto di vista medico tutto si sarebbe svolto regolarmente. Un giallo, quello della morte del neonato, che potrebbe essere risolto solo con l’esito dell’autopsia anche se, il caldo eccessivo sembra essere - al momento -l’ipotesi più accreditata per spiegare il decesso del piccolo. Un giallo che si aggiunge a quello di Roger, il bambino di Trani di soli due giorni morto il 29 giugno scorso, dopo essere stato ricoverato agli Ospedali Riuniti di Foggia perché doveva subire un intervento chirurgico per una patologia testicolare.
Le foto
Luca Pernice sul Corriere del Mezzogiorno
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.