L'on Iaia interpella il Ministro sull'inquinamento della falda sotto alla discarica

On Dario Iaia

Rispondendo ad una interrogazione a risposta scritta presentata in Commissione Ambiente dall’onorevole savese, Dario Iaia, il sottosegretario alle Infrastrutture, Tullio Ferrante, ha relazionato sulle condizioni ambientali della discarica di Manduria gestita da Mandurambiente. I quesiti posti dal parlamentare tarantino a luglio scorso, riguardavano l’ordinanza del sindaco Gregorio Pecoraro, emessa nello stesso mese di luglio e mai revocata, in cui si vieta l’uso dell’acqua dei pozzi ricadenti nel perimetro di 1500 metri dagli impianti situati in contrada «La Chianca». Questo perché i campioni esaminati dall’Arpa di Taranto avevano riscontrato la presenza di sostanze inquinanti, come metalli pesanti, nei pozzi sentinella che si trovano intorno alla discarica. L’onorevole Iaia ricordava, inoltre, una precedente analoga ordinanza firmata nel 2021 dovuta sempre alla presenza di inquinanti nell’acqua della stessa falda.
Per questo Iaia chiedeva al ministro se risultassero monitoraggi «sui corpi idrici e sulla salubrità dei terreni attigui alla discarica» e, nell’eventuale positività, quali fossero stati i risultati. La premura dell’ex sindaco di Sava ed esponente del partito Fratelli d’Italia, riguardava anche la necessità di adottare iniziative finalizzate a ristorare i proprietari dei terreni interessati «anche per garantire loro un indispensabile sostegno necessario per affrontare le spese connesse all’effettuazione della verifica sulla salubrità delle acque».
La risposta del governo è arrivata ieri con la relazione del sottosegretario Ferrante che riporta le risposte date dagli uffici competenti della Regione Puglia che si rifanno a loro volta alla documentazione presente agli atti della conferenza dei servizi che deve esprimersi sulla richiesta di ampliamento della volumetria della discarica da parte del suo gestore.
Come è già noto, perché oggetto di discussione al tavolo del Provvedimento autorizzatorio unico regionale che si dovrà chiudere entro la fine di gennaio prossimo, le prime analisi sui pozzi spia avevano documentato la presenza di metalli pesanti. Valori che si erano quasi azzerati negli esami successivi, ma, per escludere come origine dell’inquinamento la perdita di percolato dalla base della discarica, la società Manduriambiente ha commissionato uno studio ad un’impresa di sua fiducia che certifica l’integrità della guaina. «Lo studio pertanto – riporta il sottosegretario Ferrante nella sua risposta all’onorevole Iaia – esclude la diffusione o il mescolamento di percolato». Nella stessa risposta, l’esponente del governo Meloni riporta anche l’esito di diverse attività di controllo sugli impianti da parte dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce richiamati dalle numerose segnalazioni dei cittadini che lamentavano disturbi odorigeni provenienti dall’area interessata. «Nel corso dei suddetti controlli – riferisce il sottosegretario Ferrante -, non sono mai emerse criticità inerenti presunte infiltrazioni nella falda acquifera di sostanze inquinanti».

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