
Due ferite da arma da fuoco sono state individuate sul corpo di Michele Mastropietro, 59 anni, durante l’autopsia eseguita nel pomeriggio di oggi. Uno dei proiettili ha raggiunto l’uomo al torace, con foro d’ingresso nella parte posteriore del corpo, mentre l’altro lo ha colpito di striscio al braccio sinistro.
Stando agli esiti dell’esame autoptico, Mastropietro non sarebbe deceduto all’istante. La pallottola penetrata nel torace avrebbe lesionato un polmone, causando un’emorragia interna che ha portato alla morte nell’arco di circa trenta minuti. Nessun segno di colluttazione è stato rilevato sul corpo.
Il 59enne di Carosino è morto durante la fuga, in seguito al conflitto a fuoco con gli agenti del commissariato di Grottaglie, dopo essere stato individuato come presunto autore dell’omicidio del carabiniere Carlo Legrottaglie.
L’autopsia ha inoltre confermato che i proiettili non sono rimasti nel corpo: la pallottola al torace è entrata e uscita, rendendo impossibile il recupero del bossolo.
Per la morte di Mastropietro, due agenti della Polizia di Stato in servizio a Taranto risultano attualmente indagati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, come atto dovuto nell’ambito delle indagini aperte dalla Procura.
Le indagini proseguono per fare piena luce sulla dinamica dell'accaduto.
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