
Torna la protesta dei vigili del fuoco del distaccamento di Manduria che lamentano l’insufficienza di uomini e mezzi. «Una manciata di minuti per esaurire la scorta d’acque della botte e quaranta minuti perché ne arrivi un’atra da Taranto», denunciano i pompieri. «Rischiamo la vita perché una gestione poco attenta non ci consente di avere un supporto indipendente», continua il personale stanco di una condizione che si protrae da anni.
«Non è la prima volta – fanno sapere - che ci troviamo nel bel mezzo delle polemiche di ignari cittadini ignari che siamo solo cinque persone a dover coprire più di sette comuni e che non ci divertiamo ad andare in giro con le botti vuote; ci spostiamo da una parte all’altra sperando che l’acqua basti», aggiungono i vigili del fuoco ricordando l’importanza di poter contare sull’autobotte. «Ma qualcuno a Taranto sembra non volerlo capire mentre i cittadini devono sapere che la colpa non è nostra, noi cerchiamo di fare il possibile con quel poco che abbiamo», dicono sconfortati.
Un altro vigile del fuoco racconta invece di interventi di soccorso a persona in pericolo in cui sono stati costretti a calarsi con le corde da un piano all’altro, perché «attendere che arrivi l’autoscala da Taranto, per lavorare con maggiore sicurezza, significa rendere vano il nostro intervento».
Eppure ad una manciata di chilometri da Manduria, a Gallipoli, uno dei pochi con la stessa categoria di quello manduriano, si dispone di autobotte ed autoscala indipendenti in grado di intervenire autonomamente. «Perché per Manduria non si fa la stessa cosa? La nostra vita o quella dei nostri cittadini vale forse meno?», insiste il personale.
Interpellata sull’argomento la Uil Pa Vigili del Fuoco Taranto tiene a precisare che «la situazione degli automezzi è disastrosa, con un’unica autoscala per tutta la provincia, data in prestito da altre regioni». Per quanto riguarda invece l’autobotte, «raramente è resa disponibile in quanto – fa sapere il sindacato - la totale assenza di disposizioni chiare nella gestione delle risorse umane ne determina la soppressione nonostante una disposizione del Ministero che dice il contrario».
In questa importante rivendicazione i vigili del fuoco di Manduria sentono la vicinanza della popolazione servita. «In tanti cittadini – dicono -, per a intimoriti ma decisi ad andare avanti in questa importante rivendicazione, hanno già comunicato la loro disponibilità a scendere in piazza al nostro fianco e della questione abbiamo anche interessato il presidente della Regione, Michele Emiliano.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
4 commenti
Giuanni cu la camisa cranni
dom 11 luglio 2021 05:55 rispondi a Giuanni cu la camisa cranniIDEA !!!?? Perché non convogliare gli SCARICHI della FOGNA (chiaramente filtrata) di Sava e, caricare le autobotti per eventuali incendi (sempre ) a Sava ?!?? Come si dice qui a Manduria : Nù JAGGIU E Dò SIRVEZZI !!????????
Floriano Agnusdei
ven 9 luglio 2021 12:36 rispondi a Floriano AgnusdeiChiamate i vigili discontinui siamo circa 150 in provincia di Taranto con visite mediche e vaccino fatti ma che scadranno senza aver lavorato un giorno
Gregorio
ven 9 luglio 2021 11:59 rispondi a Gregorio-“...l’insufficienza di uomini e mezzi.......” LA STESSA IDENTICA SITUAZIONE CON LA RACCOLTA RIFIUTI !!! ..... e il primo cittadino con la sua maggioranza dorme ???? Forza Signori assessori !!!!!
Domenico
ven 9 luglio 2021 11:44 rispondi a DomenicoViene usato lo stesso sistema per chiudere gli ospedali, trasferire reparti, incrementare numero di "volontari", sviluppare protezione civile, promuovere o declassare un territorio, i suoi cittadini elettori e operatori martiri di servizi essenziali. A volte si tratta di conseguenze di carriere fondate su ottenimento di obiettivi di risparmio o perverse logiche campanilistiche accompagnate da una scarsa difesa di certi presidi indispensabili. Sono i casi in cui le amministrazioni locali dovrebbero mobilitarsi o almeno interessarsene.