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Tre indagati per l'infortunio mortale nell'Ilv a
Tre indagati per l'infortunio mortale nell'Ilv a | © n.c.TARANTO - Sarebbero almeno tre, ma il numero potrebbe aumentare, gli indagati per la morte avvenuta l’altro ieri nell’Ilva di Taranto dell’imprenditore casertano, Angelo Iodice, di 54 anni, socio della «Global Costruzioni», ditta impegnata nei lavori di ripristino della rete ferroviaria nell’acciaieria 1 del siderurgico. Tra oggi e domani la procura della Repubblica di Taranto che ha aperto un fascicolo con ipotesi di reto di omicidio colposo e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, farà notificare gli avvisi di garanzia al manovratore della pala meccanica che ha investito e ucciso il geometra con cui stava lavorando, e ad almeno altre due persone, molto probabilmente con ruolo di responsabilità nella ditta appaltatrice e nell’organico dirigenziale dell’Ilva stessa. Il numero esatto lo deciderà il pubblico ministero Remo Epifani che non ha ancora ricevuto l’informativa completa sull’accaduto. Il magistrato comunque ha già disposto l’autopsia sul corpo della vittima che sarà eseguita lunedì pomeriggio dal medico legale Marcello Chironi. Toccherà a lui escludere possibili cause di morte estranee al trauma. Scontata, invece, la dinamica del terribile incidente. Il geometra che era anche responsabile del servizio prevenzione e protezione della stessa «Global Costruzioni» di cui era socio, stava percorrendo a piedi un tratto di strada ferrata appena riparata quando la pala meccanica che procedeva in retromarcia alle sue spalle lo ha prima urtato e poi investito passandogli sopra con la ruota posteriore destra. La squadra della ditta casertana era impegnata nel ripristino dei binari e della massicciata di pietre danneggiati dal deragliamento, avvenuto la scorsa settimana, di un carro siluro che trasportava 200 tonnellate di acciaio fuso riversatosi sul terreno. Quell’incidente provocò un incendio e molti danni alle strutture ma senza nessun ferito tra i lavoratori dell’acciaieria. Sull’infortunio mortale di giovedì indagano i periti dello Spesal che ieri mattina hanno finito di interrogare i testimoni e i dipendenti della Global Costruzioni presenti al momento della tragedia. L’attenzione degli investigatori è puntata su due elementi: il funzionamento del segnalatore acustico della pala meccanica che entra in funzione quando s’innesta la retromarcia, il suo volume e il comportamento dell’autista al momento della manovra. Altro elemento da valutare, quest’ultimo a carico del siderurgico, è il livello del rumore ambiente, che alcuni testimoni hanno definito «molto elevato», prodotto dai macchinari che erano in funzione durante il tragico evento. Tutte queste prove saranno eseguite la settimana prossima. Nel frattempo sia la macchina sia il cantiere teatro della tragedia resteranno sigillati perché sotto sequestro preventivo.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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