Venerdì, 26 Aprile 2024

Cronaca

Problema risolto

Il fiume Borraco straripa, intervengono le ruspe IL VIDEO

La foce artificiale La foce artificiale

Intervento d’urgenza degli escavatori, ieri, per permettere il deflusso del fiume Borraco la cui foce era stata occlusa dalle ultime mareggiate. Per due giorni la corrente del corso d’acqua privo di sbocco in mare aveva creato un lago con la conseguente immersione dei terreni circostanti. L’acqua ieri mattina aveva raggiunto anche la litoranea che rischiava di essere allagata e interrotta. Stesso pericolo correvano le abitazioni vicine al litorale di quel lato.  

Sono così partite le segnalazioni alle autorità cittadine ed anche alla Capitaneria di porto del distaccamento di Campomarino.

Ieri mattina dall’ufficio tecnico del comune di Manduria è partito l’incarico ad un’impresa che ha messo in moto le ruspe.

per eliminare lo sbarramento e permettere il drenaggio in mare di quello che diventava un enorme pantano. Approfittando delle buone condizioni del mare, gli addetti ai lavori ieri mattina sono arrivati sulla battigia con un escavatore che ha creato una foce artificiale. L’acqua ha così potuto defluire con un effetto ruscello che in pochi minuti ha svuotato il lago e liberato i terreni inondati.

IL VIDEO

Pericolo scongiurato per quello che sarebbe potuto essere un vero e proprio disastro ambientale. Oltre al danno evidente alla foce che con l’aumento di volume l’acqua avrebbe compromesso la circolazione sulla trafficatissima litoranea, l’interruzione dello sbocco a valle avrebbe creato straripamenti anche a monte, nella zona delle sorgenti che s’addentrano per circa trecento metri in una zona con diversi agglomerati abitativi. Il torrente Borraco, indicato impropriamente come fiume, nasce da una doppia fonte sorgiva distante circa seicento metri dalla costa e corre nel sottosuolo per trecento metri prima di emergere in un unico canale che alimenta l’estuario.   

Quello che è accaduto al fiume Borraco non è mai successo all’altro fiume del litorale manduriano, il Chidro, la cui più imponente portata ha sempre trovato sbocchi anche durante forti tempeste. Le immagini satellitari consultabili in rete che permettono di andare a ritroso negli anni, testimoniano questi continui stravolgimenti del punto di immissione in mare dei due fiumi. Il più noto fiume Chidro, ad esempio, negli ultimi 20 anni ha cambiato per tre volte la sua direzione di sbocco. L’ultima, quella attuale, prima di immettersi in mare, l’acqua crea un canale che corre parallelamente alla spiaggia. Venti anni fa, invece, il fiume raggiungeva con più decisione il mare attraverso un canale perpendicolare alla linea di litoranea.

Nazareno Dinoi 

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6 commenti

  • sergio di sipio
    ven 17 febbraio 2023 07:52 rispondi a sergio di sipio

    Caro Nazareno Dinoi ho saputo che ti sono catapultati tutti contro per il tuo doppio lavoro. Resisti e non lasciare senza il tuo serio lavoro per il tuo giornale.

  • Natura Viva
    mar 29 novembre 2022 07:29 rispondi a Natura Viva

    …e chi ci dice a noi che la zona depressionaria intorno alla foce non fosse anticamente un lago d’acqua dolce sorgiva che successivamente sfociava in mare? Magari avesse allagato tutte le case abusive circostanti spesso costruite su terreni impropriamente e nottetempo sottratte al demanio. Guardate ad Ischia cos’è successo e meditate gente. La natura si riprende sempre ciò che l’uomo le toglie!

  • Lorenzo
    sab 26 novembre 2022 09:00 rispondi a Lorenzo

    Il disastro ambientale non è quando i torrenti straripano, cioè quando fanno il loro decorso secondo natura. Il disastro ambientale è quando noi, con la scusa di salvaguardare qualcosa che li non dovrebbe esserci, modifichiamo i contesti ora esistenti. Gli straripamenti sono il meccanismo naturale di trasporto di elementi nutritivi finalizzato a far crescere i boschetti di canne che poi diventano rifugi per fauna selvatica. Stessa cosa al fiune Chidro e alla Salina. Abbiamo ristretto tutto intorno ai flussi d'acqua naturale. Anzi nelle Riserve non si è proceduto agli espropri come era previsto. Morale? Una mezza giornata di pioggia torrenziale e l'acqua spazza via tutto. Sono le case costruite sulle spiagge o al ridosso dei fiumi, torrenti e Salina che li non devono stare. Altro che ruspe per far defluire l'acqua. Opinioni

    • claudio delos reyes
      dom 27 novembre 2022 08:19 rispondi a claudio delos reyes

      infatti, mi sembra impossibile che il lago andasse ad allagare la litoranea in quanto la stessa si trova ad un altezza superiore a quella del mare, il danno lo hanno fatto sicuro le ruspe, la chiusura della foce è un fenomeno naturale che si ripete periodicamente.

      • Lorenzo
        lun 28 novembre 2022 11:57 rispondi a Lorenzo

        Qualcuno fa finta di non ricordare il passato. Questo conviene a molti. Mi piacerebbe sapere i costi di queste ruspe utilizzate per 'aprire la foce al grande fiume'. Ovviamente avranno utilizzato la PROCEDURA D'URGENZA 🤑 Mentre i danni all'ecosistema, pagheranno poi le nuove generazioni. Opinioni

    • fabio
      sab 26 novembre 2022 06:40 rispondi a fabio

      ...un raggio di sole!!! Grazie Lorenzo

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