
A margine dell'evento agonistico, che ha visto il Manduria esordire vittoriosamente in campionato (Novoli-Manduria 0-1), ci corre l'obbligo fare alcune considerazioni sulla inadeguatezza, passateci l'eufemismo, della location che ha ospitato l'evento.
Sinceramente ci abbiamo riflettuto se fosse il caso di soffermarci sull'argomento. Si è convenuto che si, è assolutamente opportuno, direi deontologicamente giusto da parte di chi ha il dovere d'informare.
È davvero impensabile che manifestazioni che richiamano centinaia di spettatori possano svolgersi in simili condizioni. La nostra, è bene esser chiari, non è un'osservazione nei confronti della società sportiva del Novoli, i cui dirigenti son stati più che ospitali e che pubblicamente ringraziamo, ma si rivolge ad un sistema, quello che governa il calcio, affetto da una miopia che lo porta a valutazioni che lasciano perplessi.
Si discetta tanto di sicurezza da garantire in occasione di manifestazioni sportive e similari. Ci piacerebbe che chi ha dato l'assenso alla disputa di partite nel glorioso, ma altrettanto vetusto ed inadeguato, "Totò Cezzi" di Novoli, spiegasse la ratio che lo ha indotto a simile determinazione. Sorvoliamo sul fondo in terra che ricorda un altro calcio, quasi un altro sport, magari affascinante ma fuori dal tempo, fatto di rimbalzi strambi e improvvisi polveroni al minimo refolo di vento. Ci soffermiamo sugli standard di sicurezza.
L'immagine che illustra le condizioni disagevoli in cui abbiamo dovuto operare per esercitare il sacrosanto diritto di cronaca, garantendo la diretta su La Voce di Manduria, è emblematica in tal senso, ma non completamente esaustiva. In pratica siamo stati costretti ad abbarbicarci, con una scala da imbianchino, sul tetto di uno stanzino, senza alcuna protezione e a circa tre metri dal suolo, in barba a tutte le prescrizioni in materia di sicurezza. Per non parlare dell'adiacente settore riservato alla tifoseria ospite.
Una specie di angusto pollaio, in un angolo remoto, che ha anche rischiato di trasformarsi in ina trappola, allorquando al termine del match alcuni facinorosi hanno pensato bene di lanciare sassi dall'esterno nell'angusto spazio dove erano i supporters manduriani, costretti a trovare riparo in qualche modo, giacché non vi era una via di fuga d'emergenza. Questa volta è andata bene. Ma siamo all'inizio della stagione e crediamo che, chi di competenza, si assuma la responsabilità di decisioni importanti ed improcrastinabili. Prima che accada qualcosa di grave. La dietrologia e la retorica, postume, sarebbero inutili e perniciose.
Maurizio Pasculli
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2 commenti
Marco
mar 20 settembre 2022 07:18 rispondi a MarcoLancio di pietre... I tifosi sono una brutta razza ®🧟♂️
Pietro Scrimieri
lun 19 settembre 2022 07:45 rispondi a Pietro ScrimieriDico la mia x quanto ne possa capire!! Spero e mi auguro che chi era preposto all'ordine pubblico P. S. oppure CC. segnalano al Prefetto di Lecce la pericolosità e la sicurezza dell'impianto, prima che succeda l'irreparabile!!