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Gianna Nannini a Bari,�fotostoria di Oronzo Lavermicocca
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Gianna Nannini a Bari, fotostoria di Oronzo Lavermicocca | © n.c.Sono le 21.05 circa quando, data pugliese dell’HitStory Tour 2016, ha inizio in un Teatro Team di Bari dove il soul out era già preannunciato da tempo, il concerto di Gianna Nannini. La cantante senese si presenta in scena carica a più non posso, quasi come una pantera appena liberata dalla gabbia. Indossa pelle rossa, pantaloni sportivi e scarpe ginniche per potersi muovere senza impedimenti. Gli spettatori sono ancora tutti seduti nelle poltrone, com'è abitudine nei teatri, quando arriva il primo brano, America. Immediato è l’assalto dei fan scatenati al sottopalco, nota stonata per un luogo dove solitamente lo spettatore assiste quasi ingessato ed incollato alla posto assegnato e dove la poltronissima supera il costo di 70 euro. Impossibile starsene fermi: tutti si alzano per ballare, godere ed emozionarsi e sarà così per tutte le prossime due ore e 30 canzoni. Da subito balzano agli occhi l’assenza di led, effetti luce, video proiettati ed altri fronzoli simili. Bastano l’inconfondibile tono d’una voce ancora potente, un'anima rock pura, un palco essenziale, un gruppo di tutto rispetto: accompagnata da Davide Tagliapietra e Thomas Festa alle chitarre, Moritz Müller alla batteria, Daniel Weber al basso, Will Medini alla tastierista, pianoforte e programmazioni e dalle coriste Isabella Casucci e Anna Camporeale, e dal virtuoso sestetto d’archi Red Rock Strings per dar vita ad uno spettacolo a dir poco eccezionale e fuori dai canoni. Inutile ogni tentativo di richiamo all’ordine da parte degli addetti ai lavori: la Gianna nazionale sottolinea che trattasi di concerto rock e che come tale va vissuto. L’atmosfera da stadio si riscalda sempre più, su un ritmo che va in crescendo. La voce possente e graffiata scalda i cuori e riporta indietro nel tempo i ricordi del pubblico in delirio sulle note di Avventuriera, Possiamo sempre, Vita nuova, Profumo, Pazienza, Hey Bionda, Ragazzo dell’Europa, Ciao amore ciao. Alti e bassi, rock duro alternato a emozioni più soft. La scaletta sembra far volare i fan sul più intraprendente otto volante, con un’altalena di suggestive emozioni di generi, ritmi e melodie. Tutto questo a testimoniare quanto l’inconfondibile voce di Gianna Nannini si sia prestata negli anni a ballate romantiche e poetiche quanto a canzoni provocanti e trasgressive. L’ovazione del pubblico evidenza questo enorme livello artistico. Emozione quindi per “Ogni tanto” con il gesto della pancia ( canzone dedicata alla figlia Penelope). Arriva il momento di pezzi che hanno segnato la storia della musica italiana, pezzi che ti riportano indietro nel tempo fin quasi a lasciare un leggero velo di nostalgica malinconia: “ Fotoromanza “ e “ I Maschi “. Seguono “Amica mia”, “Tears” e “Ti voglio tanto bene”. Delirio totale con “Lontano dagli occhi” e “Dio è morto”, fatte una dietro l'altra e con Gianna che incita il pubblico (sempre più scatenato) ad abbandonare le poltrone per saltare sul ritmo delle sue note. Sono, forse, le canzoni più applaudite di tutta la serata, segno che anche le ultime produzioni della cantante sono entrate nel repertorio delle sue canzoni più amate. Poi un po' di emozioni soft con il piano e l'intimità di “Notti senza cuore” e “Oh marinario”. Ma si ritorna subito a saltare con una sequenza di tutto rispetto: Io, Amandoti e Bello e impossibile, Latin lover e Mama. Sei nell'anima e Meravigliosa creatura chiudono la prima parte prima dell'ormai immancabile "bis”. Ed è un vero tripudio il gran finale, con L’immensità, Un’estate italiana ed Aria, proprio quell’aria che quasi viene a mancare per il nodo in gola suscitato da un viaggio che porteremo sempre nei nostri cuori. Grazie Gianna, torna presto in Puglia e continua a regalarci emozioni fuori dal tempo. Concludiamo con una provocazione: ieri sera le poltrone erano fuori luogo come l’ombrello in una giornata dal cielo azzurro. San Pietro in Bevagna ha una piazza degna d’ospitare un concerto degno di tal nome. Chissà…. a volte i sogni diventano realtà. Tocca ora a Gianna raccogliere questa provocazione.
Oronzo Lavermicocca
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