
I bilanci del comune di Avetrana, relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2013, passeranno sotto la lente d’ingrandimento della magistratura contabile. A chiederlo, con un dettagliato esposto inviato alla Procura della Corte dei Conti della Puglia, sono i consiglieri comunali di minoranza, Rosaria Petracca, Luigi Conte e Lucia Vacca che gettano pesanti ombre sugli esercizi finanziari approvati dall’organo di governo cittadino e dalla maggioranza dei consiglieri comunali nel periodo amministrato dall’ex sindaco Mario De Marco. Tutto nasce da una recente delibera approvata a maggioranza dall'attuale consiglio comunale avetranese che ha riconosciuto un debito fuori bilancio pari a un milione e seicentomila euro per il mancato adeguamento dei canoni a favore della società che gestisce la rete della pubblica illuminazione su tutto il territorio comunale. Il contratto, stipulato nel 2005 con la società in questione, prevedeva un adeguamento annuo delle tariffe che tenesse conto dell’aumento del costo dell’energia fornita e dell’ampliamento programmato della rete. Impegno, questo, sostengonogli autori dell’esposto, che non sarebbe mai stato onorato dall’amministrazione De Marco colpevole anche di non aver nemmeno impegnato tale somma determinando così, negli anni, un buco che con gli interessi e i conseguenziali decreti ingiuntivi, ha raggiunto oggi la considerevole cifra di 1,6milioni di euro. «Per anni l’amministrazione comunale De Marco – scrivono i consiglieri di opposizione -, ha accantonato il problema, pur sollecitato anche dalla minoranza». Un comportamento, si legge nella denuncia, che è specchio «dell’estrema impreparazione, incoscienza e indolenza di una classe politica che ha preferito (volontariamente) non gravare il bilancio comunale e condannare così la comunità a pagare somme ingenti e le future amministrazioni ad un bilancio ingessato».
Il conto da pagare, per un bilancio già asfittico con capacità di spesa quasi e, condanna l’ente a rinunciare a qualsiasi investimento futuro. La transazione raggiunta con l’impresa creditrice, infatti, prevede un primo versamento di duecentomila euro entro il 31 dicembre 2019 con una dilazione successiva di dieci rate di 140.000 euro per i prossimi dieci anni.
Sono senza appello le conclusioni dei denuncianti secondo cui «le amministrazioni che si sono succedute dal 2006 ad oggi (con continuità amministrativa di intenti e di persone) hanno falsificato i bilanci presentati dal 2006 in poi con la connivenza dei funzionari». Questo comportamento avrebbe danneggiato il bilancio comunale e quindi la popolazione amministrata «tanto da indurre l’attuale sindaco (Antonio Minò, di Forza Italia, Ndr), a dire in Consiglio Comunale che è stato “costretto” a questo atto per evitare il dissesto del Comune di Avetrana». In conclusione i firmatari della segnalazione chiedono espressamente alla procuratrice regionale della Corte di Conti della Puglia, Carmela De Gennaro, «di accertare le responsabilità di amministratori e funzionari» che potrebbero essere chiamati a rispondere in proprio di un possibile danno erariale.
Nazareno Dinoi
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