
E' salito a tre cifre il numero dei Covid positivi della provincia di Taranto ricoverati con sintomi medio gravi o in fase di riabilitazione. Alla data di ieri, erano 102 i posti letto occupati nei vari reparti dedicati agli effetti del virus: 28 nel reparto di malattie infettive, 18 nella nuova pneumologia Covid diventata operativa, 28 nel punto di primo intervento (rianimazione modulare ed ex auditorium) e 8 nella rianimazione. Questi per quanto riguarda il Moscati, mentre al presidio post Covid di Mottola gli «ospiti» erano 20. Sempre ieri, i nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore nell’area ionica erano 57 con due decessi avvenuti nella terapia intensiva del Moscati, una donna di 81 anni e un uomo di 78.
La priorità nel tarantino come nel resto della regione, è sempre quella della disponibilità di posti letto. Proprio per questo il responsabile sanità della Cgil Funzione pubblica di Taranto, Mino Bellanova, chiede una prova di forza al management della Asl proponendo un nuovo assetto ospedaliero. Il «piano» di Bellanova, prevede per il Moscati una destinazione totalmente Covid con la riapertura del pronto soccorso dotato di posti per l’osservazione breve e i reparti di medicina e chirurgia Covid in aggiunta ai già esistenti reparti di malattie infettive e pneumologia. Il San Marco di Grottaglie, propone la Cgil, ospiterebbe tutti i servizi del Moscati incompatibili con il virus: l’oncologia medica, l’ematologia, la psichiatria e la fisica nucleare.
Nei presidi ospedalieri periferici di Martina Franca, Castellaneta e Manduria e quello centrale Santissima Annunziata di Taranto, propone sempre Bellanova, andrebbero potenziati l’attività di prevenzione, diagnosi e cura per dare risposte alle tantissime patologie non-Covid sacrificate da ormai nove mesi. È sempre della Cgil sanità, infine, l’idea di «sperimentazioni gestionali pubblico-privato» con l’impiego nel pubblico del personale delle cliniche private destinato alla cassa integrazione nel caso di un nuovo blocco totale dei ricoveri ordinari.
La proposta di Bellanova farebbe saltare l’ipotesi attualmente presa in considerazione dai vertici Asl e dalla Regione Puglia che prevede la destinazione Covid dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria. Su questo argomento oggi pomeriggio i sindaci dei comuni afferenti al presidio sanitario Messapico sono chiamati a discutere in una riunione convocata dal primo cittadino di Manduria, Gregorio Pecoraro. L’incontro al quale parteciperanno alcuni primari del Giannuzzi, si terrà alle pre 16 nella sala consiliare del nuovo municipio manduriano.
Nazareno Dinoi
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4 commenti
pro copio
lun 2 novembre 2020 06:16 rispondi a pro copioMi chiedo perchè mai a Taranto devono essere ricoverati tutti i pazienti della provincia?
Ennio spina
lun 2 novembre 2020 11:50 rispondi a Ennio spinaE brava la cgil di Taranto , si sta preoccupando dell’ospedale di manduria, facciamo così portiamo a manduria ematologia e oncologia del moscati così il nostro ospedale si salva , portando definitivamente quei reparti a manduria allora si che si fa l’interesse del nostro ospedale facendolo diventare eccellenza anziché rottame come è adesso è come diventerebbe senza covid e senza niente. Il sindaco lottasse affinché il giannuzzi diventi polo oncologico dell’asl Taranto, e la cgil si facesse i fatti suoi che questo territorio già viene bistrattato dalla politica , ora ci si mette anche il sindacato. NO GRAZIE CGIL
Senza cuore
lun 2 novembre 2020 06:07 rispondi a Senza cuoreSpina si che ci capisce... una mazza:
Spina
lun 2 novembre 2020 11:58 rispondi a SpinaMi sa che non ti manca solo il cuore