L’ingegnere comunale Alessandro Pastore, ha dato parere sfavorevole al procedimento di valutazione integrata ambientale degli scarichi complementari del nuovo depuratore. Per il tecnico che dirige l’ufficio di Area sviluppo e territorio, il progetto è illegittimo perché in contrasto con lo strumento urbanistico in vigore.
Secondo l’ingegnere il cui parere è vincolante ai fini del rilascio delle autorizzazioni ambientali, il progetto di fattibilità tecnica ed economica presentato da Aqp «non è previsto dagli strumenti urbanistici vigenti e adottati». Realizzarlo sarebbe un abuso edilizio che l’ente idrico pubblico non può certo permettersi.
Il giorno prima in cui l’ingegner Pastore trasmetteva il suo parere non favorevole alla sezione Autorizzazioni ambientali della Regione Puglia, dallo stesso palazzo di città era partito il via libera del sindaco che in cambio degli scarichi chiede una serie di compensazioni necessarie al territorio.
Per l’amministrazione Pecoraro, le opera previste, seppure riconosciute come impattanti, possono essere sopportate in considerazione dell’importanza dell’opera finale, soprattutto se in cambio l’Aqp sarà disposta a cedere qualcosa come telecamere di sorveglianza e una più accurata attenzione sull’impiego dei materiali e sulle tecniche di scavo e di ripristino del suolo.
Per l’ingegnere Pastore, invece, «le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale consentono esclusivamente la realizzazione di costruzioni a servizio dell’economia agricola, case coloniche, ville e villette residenziali», mentre sono consentiti, in via eccezionale, «impianti produttivi facenti parte integrante di attrezzature per attività agricole o estrattive».
Un corto circuito, insomma, che mette in luce una pericolosa frattura tra potere politico e competenza tecnica su un tema su cui si dibatte da tempo.
Naturalmente non sarà certo il parere negativo di un tecnico a far cambiare idea alla maggioranza del sindaco Pecoraro che si è già abbondantemente espressa circa la necessità di chiudere quanto prima la partita sul depuratore. Di tempo, però, se ne perderà abbastanza. Approvare una variante allo strumento urbanistico, come pretende il tecnico, comporta un primo passaggio in consiglio comunale prima ancora di vari passaggi nelle apposite commissioni e infine una seconda seduta dell’assemblea per discutere le eventuali osservazioni e quindi la ratifica definitiva. Tutte cose che il sindaco e la sua maggioranza avrebbero preferito non fare.
Nazareno Dinoi
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6 commenti
Antonio Libardi
sab 10 dicembre 2022 03:28 rispondi a Antonio LibardiAvrà preso con i punti la laurea
Alfonso
sab 10 dicembre 2022 08:07 rispondi a AlfonsoIl fatto che il Sindaco e la sua amministrazione si siano espressi favorevolmente ancor prima di acquisire il parere del proprio tecnico " di fiducia" mi lascia perplesso. Che in quella zona sia consentito l'edificazione di ville e villette , mi inorridisce , quì ce qualcosa che non và. Questo diavolo di depuratore lo si vuole far entrare in funzione o dovrà rimanere lì in eterno?
giovanni
ven 9 dicembre 2022 01:35 rispondi a giovanniin un territorio naturalistico non dovrebbero gravitare decine di migliaia di persone con i loro rifiuti solidi e liquidi, i loro barbecue, i pozzi neri a perdere, costruzioni su dune e scogliere. Allora buttiamo tutto giù con ruspe e pale.
Realtà
ven 9 dicembre 2022 12:24 rispondi a RealtàSindacooooo
Donato
ven 9 dicembre 2022 10:49 rispondi a DonatoQuanto costerà questa opera, portare i canali fino a torre colimena, ma poi quest'area del territorio naturalistico dovrebbe essere tutelato, dato che in queste acque ci sono anfibi, testuggini palustri, pesci e tanti volatili, tutti animali che i vari enti di protezione si dovrebbero adoperare perché non gli succeda niente.
Lorenzo
ven 9 dicembre 2022 12:00 rispondi a LorenzoNon possono esistere associazioni per delinquere se queste non siano colluse con pezzi delle istituzioni. Opinioni