Verdi Manduria | © La VoceAnche i Verdi di Manduria entrano nel dibattito sul depuratore rinvigorito dai nuovi piano di Aqp e Regione Puglia che prevedono lo scarico complementare in mare attraverso il bacino di Torre Colimena e dalle dichiarazioni del presidente Michele Emiliano che fa intendere spiragli di cambiamento non nello spostamento del sito ma nella localizzazione dello scarico di emergenza o, come lo definisce il governatore, di «prima acqua».
Dopo un duro attacco rivolto a chi, in questi giorni, sta tenendo le redini della protesta, anche se mai citati nella nota ci si riferisce al comune di Avetrana e il movimento Manduria Noscia (una gara a chi grida più forte, a chi sbraita con più veemenza, a chi usa le parole più offensive, a chi suscita più clamore mediatico, convinti di acquistare così credito presso i cittadini, e chi a questa gara non vuole partecipare, viene additato al pubblico disprezzo e sospetto. Esattamente le modalità di comportamento che ci vedono, a 10 anni dall’inizio della vicenda, sull’orlo della disfatta), i Verdi messapici si tirano fuori dall’annunciata manifestazione popolare che si dovrebbe tenere tra l’uno e il due agosto affidandosi alla giustizia. «Questo nuovo progetto di fattibilità – scrivono i Verdi - va aggredito nella sua totalità, per tutte le modalità di scarico previste e non solo quella complementare, individuandone le eventuali incongruenze tecniche, le contraddizioni in rapporto al Piano di tutela delle Acque, al Piano paesaggistico, alla normativa europea, nazionale, regionale; preparandosi a sfruttare tutte le occasioni che la legge prevede per presentare obiezioni scientificamente, tecnicamente e legalmente fondate; contemplando l’ipotesi di nuovi ricorsi alla magistratura.
È la strada che alcuni di noi stanno seguendo, ad esempio – si fa presente nel comunicato - collaborando con Azzurro Ionio nella diffida alla Regione Puglia per il PTA non rinnovato, e continueranno a fare, senza clamori e sbandieramenti, con tutte le difficoltà e i limiti (soprattutto di carattere economico) che hanno i comuni cittadini e che sono ben maggiori di quelli che le pubbliche amministrazioni possono incontrare». In quanto all’ipotesi di spostare il depuratore in zona Serpenti, il partito manduriano dei Verdi si dice contrario ma non indica nessuna alternativa al sito individuato di Urmo-Specchiarica. «Si torna a parlare dello spostamento del sito in contrada Serpenti – scrivono -, che nessuna forza ambientalista manduriana ha mai avallato e che, come ormai dovremmo aver capito, non avrebbe superato il vaglio delle autorizzazioni regionali, come è accaduto al precedente progetto di Aqp(quello con i due buffer per intenderci), bocciato dal Servizio Risorse Idriche della Regione».
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
giorgio sardelli
mar 16 luglio 2019 02:45 rispondi a giorgio sardellivergogna, aspettate solo che finisce a tarallucci e vino come i BIDONI di VELENO che so ma non so non ho detto, Mettetevi una maschera che è meglio o nascondetevi
Alessandro
mar 16 luglio 2019 11:38 rispondi a AlessandroMa andate a nascondervi.!!!! Anzi non è che magari siete pure faveroli al depuratore con scarico a mare... Visto che ci girate sempre al largo.. Occhio perché la gente lo sa ed molto stanca...