
Personale della capitaneria di Porto ha denunciato il titolare di una pescheria di Torre Colimena per pesca di frodo di prodotti ittici sotto tutela. I militari durante un controllo hanno scoperto all’interno di una cella frigo tre chilogrammi di datteri di mare che avrebbero fruttato nel mercato nero dai 200 ai 250 euro.
La Capitaneria di Porto fa notare in un comunicato stampa come «l’attività di pesca del dattero di mare, purtroppo tornata in auge ultimamente lungo il litorale tarantino, trova giustificazione nella sua illiceità non solo a protezione della specie ma, soprattutto, per l’invasività ed il nocumento che detta pratica arreca all’ambiente marino». Per la pesca del dattero sono necessarie attrezzature quali martelli pneumatici e pinze, il cui utilizzo danneggia la fauna e la flora marina che si forma dove il dattero trova il proprio alloggio naturale, al punto che bisogna attendere decenni affinché la stessa, una volta danneggiata, si possa ripristinare.
Al termine dell’operazione i militari hanno provveduto al sequestro e alla distruzione di quanto rinvenuto nella pescheria e alla denuncia a piede libero del titolare dell’esercizio commerciale.
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