
Per i proprietari di case lungo il litorale salentino di Manduria, il problema dell’innalzamento del mare potrebbe sembrare ancora lontano, quasi ipotetico. Eppure, gli scenari delineati dagli studi sul cambiamento climatico raccontano una realtà ben diversa: se il trend attuale di scioglimento dei ghiacciai dovesse accelerare, l’impatto sulle marine manduriane potrebbe essere devastante.
Uno studio condotto attraverso mappe e proiezioni satellitari mostra come ampie porzioni di territorio lungo la costa finirebbero sott’acqua. Zone oggi abitate o destinate ad attività turistiche rischierebbero di scomparire, con conseguenze economiche e sociali di grande portata.
Nella proiezione, ad esempio, i due fiumi delle marine manduriane, Chidro e Borraco, verrebbero completamente cancellati, così come la salina, che sparirebbe del tutto. Gran parte di Torre Colimena Chidro sarebbe sommersa e il paesaggio più devastato si registrerebbe nell’area di Quota 11-Specchiarica, dove il territorio verrebbe stravolto.
Lo scenario peggiore, legato a un aumento significativo del livello dei mari, ridisegnerebbe completamente la geografia del litorale. Tratti di costa diventerebbero inaccessibili, terreni agricoli verrebbero sommersi e infrastrutture oggi vitali per il turismo e la comunità locale sarebbero messe fuori uso.
Il tema, spesso percepito come remoto, riguarda invece direttamente il futuro delle comunità. «Oggi ci sembra un problema distante – ma se il ritmo attuale dello scioglimento dei ghiacciai dovesse crescere esponenzialmente, il Salento e in particolare le coste manduriane si troverebbero a fronteggiare una sfida epocale», spiega il nostro lettore Antonio Perrucci che ci invia la foto dell’ipotetico nuovo profilo dei 18 chilometri di costa manduriana.
La riflessione non è solo ambientale, ma anche politica e sociale: serve pianificazione, consapevolezza e un approccio condiviso per mitigare i rischi, investendo in strategie di adattamento. Perché ciò che oggi può sembrare uno scenario fantascientifico, potrebbe diventare realtà per le prossime generazioni.
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3 commenti
Miminu
oggi, mer 27 agosto 12:26 rispondi a MiminuDa una parte sono dispiaciuto per le conseguenze della costa ionica.. ma dall'altra parte sono contento per le conclusioni che si AGGRAVERANNO sulle abitazioni abusive dove, costruite vicino alla costa sono più esposte all'innalzamento del livello del mare perché sono più vulnerabili a inondazioni ed erosione, le cui conseguenze vengono aggravate proprio dall'innalzamento delle acque marine e dall'intensificarsi degli eventi climatici estremi. La loro ubicazione illegale e non regolamentata soprattutto la zona del CHARLIE HOTEL o la zona CHIDRO ( adesso l'amministrazione vuole spendere 18000,00 euro per la pulizia nei locali pubblici del RUDERE nell'impianto dissalatore)le rende ancora più a rischio, poiché spesso non sono protette da adeguate misure di difesa e si trovano in zone soggette a fenomeni di ingressione marina e erosione costiera. Auguri ai nuovi proprietari !!
Maria
oggi, mer 27 agosto 12:02 rispondi a MariaMa pensate a fare le fognature, portare l'acqua potabile, voi spaventate solo la gente. Cos'è che non accadranno mai, solo nella vostra mente contorta e catastrofica possono avvenire queste cose o se avverranno lo si avrà fra milioni di anni. Chissà chi ha dato i soldi per questi studi apocalittici.
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, mer 27 agosto 11:41 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaSperiamo il prima possibile così alla Colimena sparirebbero quello scempio di baracche sugli scogli e le statue in stile Albano Carrisi ( deve essere una moda brindisina) 😜 Opinioni