
Si è concluso questa mattina a Potenza l’interrogatorio di garanzia di Federica Spina, avvocatessa di Francavilla Fontana detenuta ai domiciliari perché coinvolta nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza su presunti casi di corruzione nel Tribunale di Brindisi. La professionista che è difesa dall’avvocato Lorenzo Bullo del Foro di Taranto, ha preferito non rispondere alle domande del giudice del Tribunale di Potenza, Lucio Setola avvalendosi della facoltà di non rispondere.
La donna con l’ex marito Gianmarco Galiano, giudice del tribunale civile di Brindisi anche lui indagato e ritenuto personaggio chiave delle presunte corruzioni, è accusata di avere intascato con l’ex coniuge somme consistenti derivanti dal risarcimento per danni di un bambino disabile e per la morte di una giovane vittima di incidente stradale. Nel primo caso 300mila euro sarebbero stati messi a disposizione del giudice attraverso il conto intestato alla ex suocera, indagata a piede libero. Nel secondo, circa 150mila euro, l’avvocatessa Spina sarebbe stata nominata, a seguito di presunte minacce di Galiano, come legale patrocinante in alcuni procedimenti oltre che erede testamentaria da parte di presunti corruttori.
L’avvocato Bullo ha dichiarato che la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere della sua assistita deriva dalla mancata visione del corposo fascicolo integrale di un’inchiesta molto complessa iniziata nel 2014.
L’operazione è stata condotta dai militari della Guardia di Finanza brindisina che hanno notificato le misure in carcere a Massimo Bianco, imprenditore francavillese; Francesco Pepe Milizia, commercialista francavillese; Gianmarco Galiano magistrato originario di Latiano. Ai domiciliari: Federica Spina; Francesco Bianco, avvocato francavillese; Annalisa Formosi, ingegnere di Francavilla Fontana. Altri due magistrati sarebbero indagati a piede libero. Le accuse a vario titolo contestate sono associazione per delinquere finalizzata a compiere reati di corruzione in atti giudiziari, falsi in atto pubblico, concussioni, abusi d’ufficio, riciclaggio, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni in esistenti.
Nazareno Dinoi
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