La mattina all’alba in campagna, il pomeriggio sui libri e il volontariato in Protezione Civile. Lei è Tiziana Brunetti, una manduriana che iscrivendosi al corso serale dell’Istituto alberghiero di Maruggio ha abbracciato l’importanza delle conoscenze e delle competenze in un mondo in costante evoluzione. La donna si erge come un esempio tangibile di come la volontà di riqualificarsi possa trasformare la propria vita e, nel contempo, contribuire a contrastare la povertà educativa dilagante. «Volevo mettermi ancora in gioco. Credo sia importante non fermarsi - racconta Tiziana alle nostre telecamere -, non vivere nella staticità. Più cose si fanno meglio è, soprattutto se si punta sulla cultura».
La donna, oltre a lavorare e studiare, è anche una volontaria attiva in Protezione Civile. Nei giorni scorsi ha distribuito, col sorriso, calze della Befana ai più bisognosi nelle periferie di Manduria e nei paesi limitrofi. Tiziana dichiara che non è necessario mettere da parte le proprie passioni per lo studio, basta organizzarsi per far conciliare tutto: «Fondamentalmente - racconta Tiziana -, alcune cose sono un dovere e, quindi, il modo per farle lo devi trovare. Altre sono una passione - continua Tiziana -, lo fai perché ti piace. Ognuno spende il proprio tempo come preferisce, basta un po’ di impegno e tutto si riesce a conciliare. Andando in campagna - termina la donna-, lavoro la mattina e il pomeriggio potevo mettere a disposizione solo qualche ora per lo studio. Non è facilissimo perché c’è la casa - racconta -, e ho tre figli di 16,15 e 10 anni. Loro, però, mi supportano e frequentando la stessa scuola capiscono perfettamente la mia scelta».
Tiziana ha scelto l’alberghiero perché innamorata di Manduria, della sua città. Crede che il suo percorso di studi rispecchi quello che sarà il futuro del nostro paese.
«Manduria ha tanto da dare - dice -, ha molto su cui puntare ed è bello essere formati e informati per camminare insieme alla propria città. Io - continua Tiziana -, non sono più giovane, non ho un futuro con, magari, in mente una grande azienda o chissà che percorso, ma possiamo tutti dare sostegno al paese e ai nostri giovani».
Purtroppo, in Italia, un giovane su cinque è NEET (non studia, non lavora e non frequenta corsi di formazione). Questa povertà educativa ci pone tra i primi Paesi in Europa ad avere ritardi negli apprendimenti e nelle competenze. Numerose sono state le politiche di contrasto a questo fenomeno, ma nulla è forte come l’esempio di Tiziana.
«Mi dispiace per loro- dice la donna-, la vita va vissuta e il tempo non va sprecato. Non lasciate mai chiusa nessuna porta e datevi sempre un’opportunità». Di seguito il video.
Silvia Dimagli
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2 commenti
Franco
mer 10 gennaio 21:12 rispondi a FrancoArticolo davvero di interesse collettivo
Giovanni
mer 10 gennaio 13:43 rispondi a GiovanniPi lai na