Giovedì, 16 Maggio 2024

Cronaca

Il raid notturno fatto di insulti e sputi, sarebbe durato circa un’ora prima che la baby gang con l’adulto si allontanassero a bordo della Uno bianca.

Colpo di scena: anche un adulto nel branco degli orfani

La casa di Stano La casa di Stano | © La Voce di Manduria

Non solo minorenni o giovanissimi in cerca di scene choc da filmare e condividere nelle chat. Del branco che insistentemente ha insidiato sino alla tortura il pensionato manduriano Antonio Cosimo Stano, morto per cause ancora da accertare, avrebbe fatto parte anche un adulto. A raccontare la sconvolgente circostanza ridisegna aggravandone i contorni di questa già orrida cronaca, è stato lo stesso Stano in una denuncia che lui presentò alle forze dell’ordine. Di questo esisterebbe prova nel verbale redatto intorno ai primi giorni dello scorso mese di marzo. Nella denuncia presentata ai carabinieri di Manduria, dove il sessantaseienne si sarebbe recato spontaneamente, si parla di due episodi di aggressioni avvenuti nei giorni precedenti da parte di un gruppo di 4 – 5 ragazzi accompagnati da un adulto. Stano non era riuscito a riconoscere nessuno dei suoi assalitori ma aveva fornito una descrizione della persona adulta. Si sarebbe trattato di un uomo tra i 30 e 40 anni, di statura alta e con capelli neri. Sempre nella denuncia, Stano indicò la presenza di una Fiat Uno di colore bianco utilizzata dalla gang. Nel suo racconto abbastanza lucido, il pensionato racconta che la sera precedente era stato svegliato dal rumore di calci alla porta. Racconta poi che l’autore di quei colpi era proprio la persona adulta che lo invitò fuori dove gli avrebbe sferrato un calcio colpendolo ad una gamba.

Il raid notturno fatto di insulti e sputi, sarebbe durato circa un’ora prima che la baby gang con l’adulto si allontanassero a bordo della Uno bianca. L’inquietante presenza di quello stesso adulto nel gruppo di ragazzini annoiati e violenti sarebbe stata indicata da Stano come duratura «da molti anni». L’inchiesta sulle scorribande della baby gang che secondo la stessa vittima, almeno in alcune occasioni, sarebbe stata guidata da un adulto, segna la prima data in sede di giudizio. Martedì prossimo 14 maggio, al Tribunale del riesame è prevista l’udienza per discutere la richiesta di revisione delle misure cautelari a carico dei due maggiorenni indagati, Gregorio Lamusta di 19 anni e Antonio Spadavecchia di 23, rispettivamente difesi dagli avvocati Alfredo Vitale e Lorenzo Bullo il primo e Franz Pesare con Armando Pasanisi il secondo. Per i minorenni rinchiusi nel carcere minorile di Bari, sei in tutto, tra i sedici e i diciassette anni, i giudici del riesame non hanno ancora stabilito una data. Ieri i minorenni, nel carcere Fornelli di Bari dove sono rinchiusi, hanno ricevuto la vista dei rispettivi difensori coi i quali hanno trattenuto un intenso colloquio. All’uscita del penitenziario gli avvocati hanno dichiarato di averli trovati profondamente prostrati e pentiti di tutto.

Intanto gli investigatori del commissariato di polizia di Manduria che conducono le indagini alla guida del vicequestore aggiunto Antonio Gaetani, continuano a raccogliere testimonianze e a convocare persone, non solo minorenni, da ascoltare in qualità di informati sui fatti. Riflettori sempre accesi, infine, per l’individuazione delle ragazze che potrebbero aver preso parte a qualche assalto al civico 8 di via San Gregorio Magno dove Stano viveva da solo e abbandonato da tutti. Tranne che dal branco.

Nazareno Dinoi

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4 commenti

  • Leonardo digiacomo
    sab 11 maggio 2019 07:22 rispondi a Leonardo digiacomo

    Nessuno mai ha parlato della sua famiglia che veramente l ha lasciato solo... Nessuno parla della sorella... Dei nipoti.. Forse non aveva un nutrito conto in banca, questa è una plausibile spiegazione

    • Alessandro il grande
      dom 12 maggio 2019 06:46 rispondi a Alessandro il grande

      Noi non sappiamo realmente i problemi e le vicissitudini della sua famiglia..ma anche se fosse questo non giustifica il comportamento di questi balordi delinquenti..

  • Alessandro il grande
    sab 11 maggio 2019 06:39 rispondi a Alessandro il grande

    Ma quale pentiti..una cosa è certa che quel povero cristo è morto...adesso anche la denuncia che cra un adulto ma..non sono per niente fascista ma avvolte ci vorrebbe il ritorno del fascismo per liberarci di questa feccia..Manduria non merita questo..ci stanno etichettando come omertosi ed indifferenti ,il fatto è che a quella ora la brava gente sta già a letto perché il giorno dopo va a lavorare ,mentre questi parassiti vanno in giro a fare danno..chi ha sbagliato deve pagare un conto molto molto salato ...

    • C.F.
      dom 12 maggio 2019 07:00 rispondi a C.F.

      Non sono necessari i pagliacci per essere seri sulla sicurezza. Basterebbe, appunto, essere seri. E non mi sembra affatto serio millantare pretese di sicurezza come se si fosse semplici commentatori, mentre nel proprio ruolo si potrebbe, stando col sedere sulla sedia al Ministero, fare atti concreti e rapidi per la sicurezza. Quando impareremo a distinguere tra propaganda di slogan urlati ed atti concreti ed efficaci, allora diventeremo una società matura. Per capirci la passerella fatta dalla biondissima ed il progetto di legge sul bullismo è un atto concreto ma inefficace. Perché servono carceri, lavori forzati ed il rafforzamento della finalità di prevenzione della pena su quella di rieducazione. Cose che esistono anche in Stati affatto fascisti, ma seri.

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