
Bisognerà attendere l'esame del Dna per avere la certezza sull'identità del corpo in avanzato stato di decomposizione trovato ieri nelle campagne di Massafra. Quasi sicuramente, comunque, si tratta di Francesco D'Agostino, il sessantunenne massafrese di cui si erano perse le tracce dal 18 agosto. Erano suoi i documenti trovati addosso e sua era anche la bicicletta adagiata vicino al cadavere. Da interpretare, invece, i vestiti femminili che indossava.
La scoperta è stata fatta ieri pomeriggio dalle squadre del soccorso alpino e speleologico che con i vigili del fuoco, carabinieri e polizia scandagliavano da giorni il territorio alla ricerca dello scomparso. Impossibile il riconoscimento visivo viste le condizioni del corpo in parte devastato da animali selvatici che ne hanno fatto scempio soprattutto alle gambe. Non è possibile risalire alle cause del decesso per cui non si può escludere una morte violenta e nemmeno un malore. Una risposta la potrà dare l'autopsia che martedì prossimo sarà eseguita dal medico legale Marcello Chironi. Domani il professionista riceverà l'incarico del pubblico ministero Enrico Bruschi a cui toccherà condurre le indagini affidate ai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Massafra e del comando provinciale di Taranto alla guida rispettivamente del capitano Quintino Russo e del colonnello Pasquale Carnevale. Il cadavere che in un primo momento per le condizioni in cui si trovava era stato scambiato per un corpo carbonizzato, è stato trasferito nella camera mortuaria dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto a disposizione dell'autorità giudiziaria. A parte alcune lacerazioni delle carni provocate dai morsi di animali (si è pensato ai cinghiali che molto presenti nella zona), sul copro non sarebbero state evidenziate ferite o traumi tali da determinarne la morte.
Sarebbero state escluse anche ferite d'arma da fuoco. Solo ipotesi, al momento, che potrebbero essere smentite in sede di autopsia. La notizia ieri pomeriggio si è diffusa velocemente in paese allertato dal tam tam dei social che dal 20 scorso lanciano appelli per il ritrovamento dello scomparso. In questi giorni si è pensato di tutto. Dalla bravata dell'uomo che a quanto pare già in passato avesse fatto perdere le tracce per poi ricomparire dopo un giorno o due, all'ipotesi più drammatica di un caso di lupara bianca. Fantasie e suggestioni che in questi casi non conviene prendere in considerazione né escluderle in mancanza di risposte certe.
L'uomo si è allontanato il 18 scorso con la bicicletta percorrendo circa quattro chilometri in un luogo sperduto sulla provinciale 42. D'Agostino viveva con l'anziana madre e un fratello mentre un altro fratello e una sorella vivono a Massafra con le rispettive famiglie. Era conosciuto come un uomo allegro che si guadagnava da vivere lavando le vetrine die negozi. Dopo la sua sparizione, tutta la comunità massafrese si è mossa per le ricerche che hanno impegnato tutte le squadre dei soccorsi anche con l'elicottero. Vari anche i mezzi utilizzati dotati delle più moderne tecnologie, dai veicoli adatti a percorrere strade impervie ai droni e cani molecolari. Questi ultimi nei giorni scorsi si erano soffermati ai bordi di una profonda gravina raggiunta poi dalle squadre del soccorso alpino e speleologico che ieri, invece, hanno risolto il giallo.
Nazareno Dinoi su Quotidiano d Puglia
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